Senza
nemmeno dircelo sappiamo già che direzione prendere. Le nostre fantasie su
questa giornata, sviluppate nei giorni precedenti in maniera minuziosa, sono
ora diventate un copione ben noto da seguire. Passiamo dalla croce di vetta senza quasi
fermarci, è ancora ben incrostata di ghiaccio, probabilmente è così da un mese
a questa parte. Scendiamo verso la Forcella.
La Forcella
è, nella mia visione, il bellissimo centro del Monte Giovo, crocevia e luogo di
transito di tantissime giornate su questa montagna. Dal pendio che la sovrasta,
balcone su tutto l’Appennino modenese, si può godere di una splendida vista a
picco sul Lago Santo e il Rifugio Vittoria, incorniciato da quel torrione
inconfondibile, culmine dello Sperone della Borra dei Porci. Da un lato della
Forcella sbuca ripido il Canale Sinistro, dall’altro passa un canaletto (Alp
99) che rappresenta la discesa più rapida verso la Borra dei Porci. Decine di
volte siamo passati di qua, quasi sempre per concatenare salite; ci vuole una
certa dimestichezza del posto per dirigersi verso il baratro, superare gli
indugi e gettarsi a culo indietro per il canale che in partenza sfiora i 50°.
Visibile dalla
Forcella, sulla destra, in direzione della vetta, un avancorpo è solcato da un
ripido colatoio: è il Fantasma del Lago, e da qui si ha una visione completa di
quanto sia ripida questa vera e propria cascata nascosta tra le pieghe del
Giovo. Nascosta per modo di dire, perché da questo punto è proprio lì di
fronte. Non solo, si vede perfettamente anche dal piazzale del Rifugio Vittoria
(beninteso bisogna sapere esattamente dove cercarla) ed è sempre visibile in diretta
dalla webcam del Tex. Da qualunque altro punto la cascata è nascosta, come
inghiottita dalla montagna. Scendendo dalla nostra scorciatoia vi si transita
alla base, e uno sguardo sognante glie lo abbiamo rivolto ogni volta. Qualora
ci fosse ghiaccio, questo era sempre molto sottile, spesso assente alla base e più
in alto chissà; a volte si sarebbe quasi potuto salire, ma sarebbe stato
impossibile proteggersi su quello strato appoggiato su placche lisce,
pensavamo; altre volte il ghiaccio era cotto, scollato. Ma più spesso non c’era
proprio nulla!
Non sappiamo
molto sulla cascata, ma è evidente che sia la via più dura del Giovo. Altrettanto
evidente che sia uno dei nostri obiettivi principali!
Difficile
prevedere la formazione del Fantasma del Lago – il nome dice tutto – ma forse
abbiamo ormai capito che non serve il grande freddo per farlo apparire, quanto
piuttosto una quantità d’acqua abbondante, difficilmente presente visto l’invaso
sommitale molto ridotto, e un buon rigelo notturno. Riparata dal sole a quota
1850, oggi dovrebbe essere al massimo della forma!
In vista
della Forcella, scendiamo dal canale mentre la vista sul Fantasma è sempre più
completa; capiamo subito che si può fare! Sostiamo sulla destra, stupendoci
della verticalità della partenza. Qui ci ricordiamo di avere solo tre chiodi da
ghiaccio, un po’ pochini per affrontare una cascata ma un numero più che
ottimista per una salita appenninistica. Ci faremo bastare quelli, finalmente
oggi li useremo!
Lascio
volentieri andare Edo da primo, la sua esperienza su ghiaccio servirà tutta. Nel
dubbio sale dritto per dritto per alcuni metri verticalissimi, tribolando un po' a
trovare ghiaccio buono, poi scompare alla mia vista. Una volta arrivato alla
sosta, un provvidenziale albero sul pendio sommitale a 40 metri di distanza, mi
incita a salire. Tolti i tre chiodi di sosta anche io assaggio finalmente
questo ghiaccio tanto sognato. La partenza è delicata, ripida e con ghiaccio
non sempre ottimo, 5 metri verticali seguiti da un tratto più appoggiato; il
secondo risalto non è più facile del primo, il ghiaccio è buono ma obbliga ad
alcuni passaggi atletici, e in un attimo sono sotto il faggio a cui è appeso
Edo. Proseguo senza prendere altro materiale su un terreno evidentemente più
facile, 65° su neve e ghiaccio fantastici con pochi saltini più ripidi.
Allunghiamo il “tiro” per circa 120 metri fino a ritrovare le nostre orme che scendono alla Forcella.
Qui ci
facciamo i complimenti di rito, confrontandoci su quanto fosse duro il tiro
appena salito, ben oltre le nostre aspettative, a dispetto delle informazioni
raccolte in giro. Facciamo su la corda e ancora una volta ripartiamo per un
altro obiettivo!
Nella
guida “Appennino di neve e di ghiaccio” abbiamo riportato difficoltà su
ghiaccio di 2+/3 e pendenza di 80°. Sicuramente 3+ è un grado più appropriato, e l'inclinazione è 90°!!
...continua...
La nostra croce di vetta preferita!
Sopra la Forcella. Il Fantasma del Lago in primo piano, in lontananza il Rondinaio.
Oggi il Fantasma sembra volersi concedere!
Edo sul ghiaccio ripido
A metà della colata
Edo appeso sopra il lago
Il canale sopra la sosta
Di nuovo qua sopra, pronti a ripartire!
ci sto prendendo gusto con questa giornata magica! un Fantasma in carne ed ossa così non l'avevo mai visto neanche io!
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