Una salita di qualche tempo fa, ma che merita davvero un
post dedicato. Una trasferta mordi e fuggi su nuove montagne cogliendo al volo
condizioni da urlo. Credevamo proprio di tornarci prima della fine
dell’inverno, ci abbiamo sperato fino all'ultimo ma così purtroppo non è stato…
...28 gennaio 2018
Le libecciate di inizio inverno hanno ricoperto di ghiaccio
Appennino e Prealpi. Le notizie di condizioni TOP si rincorrono sui social, dai
canali del Giovo ai vaji delle Piccole Dolomiti si riversano da giorni folle di
alpinisti per sfruttarle salendo itinerari incredibili e gonfi di ghiaccio. Noi
prendiamo una pista che porta ad est, ammaliati dalle immagini di una salita in
Alpago.
Si tratta del Cimon di Palantina, una vetta di poco
superiore ai 2000 m nel gruppo del Cavallo, propaggine delle Dolomiti Friulane e
stupendo balcone panoramico sul bellunese. Consultiamo le relazioni disponibili
online, contattiamo Barry Bona, un disponibilissimo local, e partiamo.
Nel corso della giornata inquadreremo un po’ meglio Barry,
pur senza mai incontrarlo di persona, ma raccogliendo alcuni indizi durante il
percorso. Eccelso scultore, alpinista non da meno, ha tutte le caratteristiche
per essere considerato il “custode” del Cimon di Palantina. Evidentemente
innamorato di questa montagna, può controllare da casa, col binocolo, le
condizioni della parete e chiunque vi si avventuri. Alpinista da generazioni, ha
aperto numerose vie sulla “sua” montagna, le altre le hanno aperte il padre o
lo zio. A lui va un ringraziamento sentito per i consigli e per averci fatto
conoscere questo posto incredibile!
Ma avanti con la cronaca alpinistica: le condizioni migliori
che si potessero immaginare perdurano ormai da giorni. Neve portante lungo
tutto l’avvicinamento, colate di ghiaccio ovunque sulle pareti, di quello
fantastico portato dal libeccio come se fossimo in Appennino, temperature
gradevoli e aria anticiclonica secca a preservare il ghiaccio per tutta la
giornata. Al Sasso della Madonna (scolpita e istallata da un Bona ovviamente)
la parete nordovest del Cimon di Palantina ci appare all’improvviso, solcata da
una ragnatela ghiacciata ammaliante. Risalendo il pendio alla sua base, con i
piedi già doloranti per la durezza della neve, ci dirigiamo verso la via più abbordabile,
la goulotte Zio Ragno, ce la faremo bastare come primo approccio alla zona.
Sapevamo delle condizioni ottimali, ma mai avremmo
immaginato una simile goduria, né lunghezze di corda così belle e continue!
Troviamo del ghiaccio che definiremmo "ad ondone”, molto simile alle “ondine”
apuane, ma assai più grandi e altrettanto entusiasmanti. Saliamo i primi due
tiri assai ripidi, ma che non fanno tribolare troppo in queste condizioni. Abituati
ai canali appenninici, ai loro brevi risalti ripidi e lunghi tratti su pendenze
classiche, queste due lunghe lunghezze ci strabiliano per la loro continuità – mai sotto i 75/80°
– tanto da ghisarci quasi le braccia. Segue un altro tiro un po’ meno sostenuto
ma ugualmente bello che termina pochi metri sotto l’uscita in cresta. Utlilizzate,
incredibilmente, quasi solo viti da ghiaccio – e quasi tutte a prova di bomba, come
fossimo in una goulotte del Bianco! Peccato solo sia già finita: la relazione
parla di 5 tiri per una lunghezza di 250m, ma effettivamente ne bastano 3 da
60m. Una cordata di alpinisti locali ci raggiunge, confermando di non aver mai
visto un simile ghiaccio!
Dalla vetta si svela un panorama a noi nuovo, montagne
sconosciute alternate ad altre più familiari ma viste da un’altra prospettiva,
tutte da esplorare. Torneremo!
Dati tecnici: Goulotte Zio Ragno
Primi salitori: Alvio e Barry Bona, 28.01.2011
TD, 180m, esposizione NO
La via è completamente disattrezzata. Da affrontare soltanto con buone condizioni in quanto difficilmente proteggibile.
Avvicinamento in 2h30, rientro in 2h scarse.
Nella foto sopra: il tracciato della goulotte Zio Ragno.
Siti utili:
La parete svelata al Sasso della Madonna
Si parte!!
Alla prima sosta
S2, aggrappati ad un'onda di ghiaccio gigante
Terze a ultima sosta, pochi metri sotto la cresta
Il versante nord del vicino monte Colombera
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