Non tutte le ciambelle riescono col buco.
Oggi, splendida giornata di sole e freddo, non sapendo precisamente se e come la recentissima nevicata abbia cambiato le ottime condizioni degli scvorsi giorni, non possiamo fare altro che andare a controllare di persona sperando di trovare qualcosa di buono su cui piantare le picche.
Partiamo, carichissimi, alla volta del Lago Santo, per andare a testare ancora una volta la neve dei canali del Giovo. Qui troviamo, adagiata sul fondo crostoso e talvolta non portante, più di una spanna di polvere finissima che ostacola non poco l'avvicinamento. La cascata di accesso alla Borra dei Porci non è ancora del tutto formata, la aggiriamo quindi sulla destra per non fare una doccia gelida. In alto la situazione non cambia molto: la neve fresca, molto ventata, ci fa troppo spesso sprofondare fino alla vita. Ma noi non desistiamo e ci infiliamo speranzosi nel canale Sinistro. Qui Giampa ci deve salutare per scappare verso un lauto pranzo.
Il canale è spesso intasato di neve ventata e instabile, i salti sono scoperti o presentano pochissimo ghiaccio ed è davvero difficile proseguire in queste condizioni. Nel secondo tiro di corda decidiamo quindi di non correre troppi rishi e di uscire a sinistra, dopo la strozzatura, puntando agli spuntoni assolati dello Sperone della Borra dei Porci. Da qui, con tre doppie, ridiscendiamo il canale e iniziamo il penoso ritorno verso il Lago, sprofondando in una neve a dir poco antipatica.
Ci consoliamo al Rifuguio mangiando e bevendo a volontà, in compagnia del buon Tex. Insomma, una giornata ben spesa all'insegna dell'avventura in compagnia nel luogo certamente più bello e significativo per l'appenninismo invernale.
Giampa immortala l'avventura dal basso, durante il secondo tiro.
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