Walking on my own
"Già da Febbraio ci stavo rimuginando sopra; questo potrebbe proprio essere l’anno buono per una traversata solitaria. Pianificazione veloce, organizzazione velocissima e il 2 Agosto alle 15.00 inizio a camminare verso Ortu du Piobbu (1570 m), il cartello dice sei ore, il termometro oltre 30°C, lo zaino pesa troppo… alle 17.30 dopo una rapida quanto drammatica lotta con tre capre per l’unico terrazzino pari sul sentiero mi fermo a bivaccare sopra al golfo di Calvi. Sono stanco, la gamba non c’è ancora, ma sono proprio dove vorrei essere: lontano dalla confusione e dalla routine.
La prima vera salita su grossi massi porta a Bocca Piccaia (1950 m), sul sentiero che porta verso il Carrozzu (1270 m) non c’è nessuno e riesco a godermi lo spettacolo selvaggio della natura intorno. Il monte Cinto (2706 m) è lì davanti e in lontananza montagne e rocce a perdita d’occhio.
Il GR20 in generale è abbastanza frequentato (e ottimamente segnato) ed così che il terzo giorno mi trovo a camminare insieme a una coppia di francesi e due ragazzi tedeschi. Parlando del più e del meno per tutto il tempo arriviamo senza tanti patemi ad Asco Stagnu (1422 m), luogo non proprio da cartolina dopo i tanti scorci bellissimi dei giorni precedenti.
Il quarto giorno oltrepasso il Cirque de la Solitude, discesa e salita a picco tra Bocca Tumasgines’ca (2183 m) e Bocca Minuta (2218 m) che movimenta un po’ il percorso e, saltando il rifugio del Tighjettu (1640 m), arrivo direttamente a tuffarmi nelle pozze naturali nei pressi della Bergeries del Vallone (1440 m), uno dei posti più belli di tutto il GR20.
Il giorno dopo vorrei unire due tappe e arrivare a Col de Verghio (1404 m), ma la salita al rifugio Ciottulu a i Mori (1991 m), il più alto di tutto il GR20, è tutta al sole e sono alle prese con la vescica più grossa che i miei piedi abbiano mai sopportato… dopo un paio di operazioni ad alluce aperto decido di fermarmi sotto al Paglia Orba (2525 m) e a Capu Tafonatu (2335 m). Da qui si possono salire facilmente le due cime, ma il piede consiglia prudenza visto che la strada è ancora lunga…
Col de Verghio è un vero e proprio camping (con docce calde!!) a fianco della prima strada asfaltata che ho incrociato da Calenzana. Da qui si parte per il rifugio de Manganu (1601 m) passando per il magnifico lago di Nino (1743 m).
Dopo l’ennesimo bagno decido di bivaccare nelle vicinanze della Bergeries de Tolla (940 m). Mi accorgo qui che arrivare a Conca, alla fine del GR20 Sud, mi risulta abbastanza difficile visto che i giorni a mia disposizione iniziano a calare. Poco male, in fondo quel che cerco veramente non è la meta ma il viaggio o meglio, come direbbe Thoreaou, camminare.
Dopo undici giorni di salite e discese su pietraie, paesaggi mozzafiato, tuffi ghiacciati e notti stellate posso dire di essere soddisfatto. Alla fine ho trovato quello che cercavo; riscoprire che vivere con poco si può, sentire che il pane appena fatto è veramente buono e che fare due chiacchiere con una persona appena conosciuta può essere divertente… ecco perché cammino, in fondo è tutto qui."
Scorci dalla cresta
Scorci delle surreali montagne di Corsica
Bivacco alla Bergeries del vallone
Il solitario viandante
Anche oggi non piove
I segni del viaggio libero
Paglia Orba e Capu Tafonatu
Lago di Nino
Bergeries de l'Onda
Il crocevia di Vizzavona
commovente...
RispondiEliminamitico nonno!
RispondiEliminache voglia di partire...
emozionante!!
RispondiElimina