Quest'oggi il libro di storia dell'apinismo nostrano si è aperto alla pagina della via Montipò-Olmi, un itinerario quasi abbandonato lungo la parete Est.
La via, composta da 4 tiri, condivide la prima lunghezza (V+, 35 m; roccia discreta, ottima chiodatura a fix) con la via Maria. Il secondo tiro percorre una facile cengia con roccia pessima fino ad arrivare alla sosta su una coppia di spit appena prima dello spigolo che delimita la parete (III, 35 m, 1 chiodo a fessura).
Si sale quindi lo spigolo (V, diversi chiodi a pressione arrugginiti), poi un diedrino friabile e sprotetto porta in cima ad un pilastrino pericolante (IV+). La catena di sosta si trova oltre un traverso di alcuni metri verso dx, molto esposto e sprotetto (S3, 30 m). Il quarto tiro supera un breve diedro, anch'esso con roccia davvero infida, e porta sul pianoro attraverso una facile rampa erbosa (V, II, 30 m).
Nell'immagine, presa in prestito dalla guida dello stesso Montipò, sono tracciati i primi due tiri della via. Una bella arrampicata dove la roccia è un po' più solida, ma quasi al limite della ragionevolezza nei tratti più marci!
Il tracciato completo della via, sempre dalla guida Montipò.
Nessun commento:
Posta un commento