Sotto: esplosione di felicità tra faggi e abeti in veste invernale
lunedì 29 novembre 2010
Ski e ciaspole alle pendici del Cusna
La prima uscita "sciabile" in Alto Appennino ci regala una fantastica neve. Da Montorsaro saliamo con sci, pelli e ciaspole verso lo spallone del Cusna, ad un panettone nominato Monte Bagioletto. La meritata discesa attraversa lo splendido bosco sottostante, tra piccole dune di neve e ruscelli ancora in parte scoperti. Una spolverata bellissima, che oggi mostra tutta la sua potenza.
giovedì 25 novembre 2010
E' ARRIVATO L'INVERNO - P.ta Buffanaro
Facile salita sul versante Nord di Punta Buffanaro, immersi in uno sperduto e selvaggio angolo d'Appennino, oggi finalmente in veste invernale. I 30 cm di neve appena caduta, la solitudine costante sui pendii immacolati, la splendida giornata con temperatura costantemente sotto lo zero ci hanno appagato di uno spettacolo indimenticabile.
Percorsa la via “ti vedo tentennare”, che sale per un centinaio di metri costeggiando un muro roccioso, fino alla cresta che delimita il versante Nord e termina a poche decine di metri dalla vetta. La prima porzione dell'itinerario è il tratto che richiede più attenzione, specie con le condizioni nevose trovate: uno strato di neve fresca a ricoprire uno scivolo roccioso inclinato a 45°. Sono presenti un paio di soste, a volte è possibile integrare a destra sulla parete di roccia con chiodi mentre la poca neve non ci ha permesso di utilizzare i fittoni.
Raggiunto il filo di cresta le difficoltà si attenuano e procediamo velocemente in conserva fino in vetta.
L'itinerario dai Ghiaccioni, ai piedi della grande parete inclinata
L'attacco
La prima parte della via, che sale su di una rampa ben appoggiata
L'attacco
La prima parte della via, che sale su di una rampa ben appoggiata
Sulla cresta finale
domenica 14 novembre 2010
Camino del Diavolo
Decidiamo di tentare l'ignoto esplorando il Camino del Diavolo, una storica via nel settore UISP aperta da Farioli e Grasselli nel '46.
70m, 2L; difficoltà: IV.
Giunti alla base, una colata fradicia e una lussureggiante vegetazione ci preoccupano un po', ma decidiamo di tentare.
Superato lo sbarramento di rovi iniziale si sale il diedro-camino all'interno, cercando di evitare le viscide zone bagnate ed aiutandosi poi con i grossi tronchi di edera. La chiodatura è praticamente assente, ma la splendida roccia calcarea offre numerose clessidre. La sosta è su due spit in un comodo terrazzino in cima alla grossa pianta di edera.
Il secondo tiro si svolge totalmente all'interno della parete, in uno stretto e buio camino che sbuca direttamente sul pianoro sommitale. A parte una clessidra e un vecchio spit nei primi metri, le protezioni sono assenti, ma la roccia è asciutta, solidissima e pulita, l'arrampicata è molto divertente e sicura. Indispensabile la frontale; un tiro davvero incredibile!
Superato lo spinoso e bagnato accesso al camino inizia l'avventura tra edera e calcare
Dalla sosta, Giampa affronta la prima parte del camino
L'inizio del secondo tiro, che si chiude subito in un budello all'interno della roccia
L'interno del camino
L'uscita della via, ci dispiace sia già finito il divertimento
70m, 2L; difficoltà: IV.
Giunti alla base, una colata fradicia e una lussureggiante vegetazione ci preoccupano un po', ma decidiamo di tentare.
Superato lo sbarramento di rovi iniziale si sale il diedro-camino all'interno, cercando di evitare le viscide zone bagnate ed aiutandosi poi con i grossi tronchi di edera. La chiodatura è praticamente assente, ma la splendida roccia calcarea offre numerose clessidre. La sosta è su due spit in un comodo terrazzino in cima alla grossa pianta di edera.
Il secondo tiro si svolge totalmente all'interno della parete, in uno stretto e buio camino che sbuca direttamente sul pianoro sommitale. A parte una clessidra e un vecchio spit nei primi metri, le protezioni sono assenti, ma la roccia è asciutta, solidissima e pulita, l'arrampicata è molto divertente e sicura. Indispensabile la frontale; un tiro davvero incredibile!
Superato lo spinoso e bagnato accesso al camino inizia l'avventura tra edera e calcare
Dalla sosta, Giampa affronta la prima parte del camino
L'inizio del secondo tiro, che si chiude subito in un budello all'interno della roccia
L'interno del camino
L'uscita della via, ci dispiace sia già finito il divertimento
Il 'passo del serpente' - via Donato Zeni
Una bella domenica mattina, sfuggendo dalle nebbie della pianura, passata in Pietra a ricalcare itinerari storici e alquanto caratteristici.
Percorriamo la prima parte della via Donato Zeni, che continua poi in arrampicata artificiale, curiosi di attraversare lo stretto cunicolo del 'passo del serpente', per poi calarci in doppia lungo la Zuffa-Ruggiero.
Una via fin qui divertente e non troppo dura, con roccia e chiodatura ottimali.
L'attacco è ben individuabile, nel settore 'gare vecchie', grazie ad una serie di fessure che rompono la base del compatto triangolo sulla cui sommità è posta la famosa Madonnina. Si supera a pochi metri dall'attacco una grossa quercia, per poi sostare poco dopo. Superato poi un breve diedro strapiombante (possibile sosta sulla dx) si aggira a sx la lama di roccia raggiungendo su sentierino la Forcella della Madonnina (sosta).
Salire una lama-fessura, poi un diedro fino al terrazzino di sosta. Da qui si scende appena per entrare subito nel camino, che si restringe fino ai 50cm di diametro del 'passo del serpente'. Si sbuca su di una comoda cengia, un paio di metri sulla verticale della seconda sosta della Zuffa-Ruggiero.
Giampi che sale i primi metri della viaPercorriamo la prima parte della via Donato Zeni, che continua poi in arrampicata artificiale, curiosi di attraversare lo stretto cunicolo del 'passo del serpente', per poi calarci in doppia lungo la Zuffa-Ruggiero.
Una via fin qui divertente e non troppo dura, con roccia e chiodatura ottimali.
L'attacco è ben individuabile, nel settore 'gare vecchie', grazie ad una serie di fessure che rompono la base del compatto triangolo sulla cui sommità è posta la famosa Madonnina. Si supera a pochi metri dall'attacco una grossa quercia, per poi sostare poco dopo. Superato poi un breve diedro strapiombante (possibile sosta sulla dx) si aggira a sx la lama di roccia raggiungendo su sentierino la Forcella della Madonnina (sosta).
Salire una lama-fessura, poi un diedro fino al terrazzino di sosta. Da qui si scende appena per entrare subito nel camino, che si restringe fino ai 50cm di diametro del 'passo del serpente'. Si sbuca su di una comoda cengia, un paio di metri sulla verticale della seconda sosta della Zuffa-Ruggiero.
La Forcella della Madonnina
il dedro che porta al cunicolo
Sosta prima di addentrarci nel 'passo del serpente'
L'entrata e l'uscita della famosa strettoia
lunedì 8 novembre 2010
Valle del Sarca- Via il Mercurio Serpeggiante
Sabato 6 Novembre. Siamo in valle del Sarca...la destinazione è una delle innumerevoli balze rocciose che coronano l'abitato di Arco, precisamente siamo diretti alla bastionata rocciosa che culmina alla Cima alle Coste Sud Piramide Lacsmi. Ravaniamo un pò prima di trovare la base della parete, poichè sbagliamo completamente l'interpretazione della relazione sull'avvicinamento, in realtà, dal campo sportivo dell'abitato di DRO, l'avvicinamento è semplice e breve. Ci sono diverse vie che salgono la parete, la più abbordabile è " la bellezza della Venere". Sostiamo un attimo alla partenza, davanti abbiamo 7 persone in fila...desistiamo praticamente all'istante, a pochi metri parte "il Mercurio serpeggiante" alziamo lo sguardo la relazione indica tratti di V+, VI-/A0. Dopo qualche attimo di indugio trascinati dal capocordata Joe partiamo decisi. Saliamo in circa 11 tiri in poco più di 4 ore in una cordata da tre. La via è relativamente semplice all'inizio, circa a metà lunghezza un traverso verso sinistra indica l'inizio delle difficoltà che culminano in un passaggio di VI- azzerabile. La via è stata aperta nel 2008 e la roccia è ottima.
DIFFICOLTA': V un pass. di VI-/A0
DISLIVELLO: 350 m
TEMPO DI SALITA: 4 ore
Spazio a qualche foto di giornata:
La cima alle coste Sud con le due nuove vie di salita
Panorami sulla valle del Sarca
L'esposto traverso segna l'inizio delle difficoltà
Il capo cordata Joe in azione
In vetta alla Piramide Lacsmi
DIFFICOLTA': V un pass. di VI-/A0
DISLIVELLO: 350 m
TEMPO DI SALITA: 4 ore
Spazio a qualche foto di giornata:
La cima alle coste Sud con le due nuove vie di salita
Panorami sulla valle del Sarca
L'esposto traverso segna l'inizio delle difficoltà
Il capo cordata Joe in azione
In vetta alla Piramide Lacsmi
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