Da molti, me compreso, considerata la più bella parete della
zona, la Nordest del Rondinaio è sicuramente uno dei migliori terreni di
avventura sul misto appenninico. Le piccole grandi imprese alpinistiche che la
riguardano iniziano dal lontano ’68 con Marcello Pesi e compagni, veri e propri
precursori di questo genere di salite, per poi rifiorire negli anni 2000 ad
opera dei toscani Barsuglia-Colò-Cotelli; infine gli ultimi inverni hanno visto
un nuovo moltiplicarsi di itinerari.
Nella pubblicazione “Appennino di neve e di ghiaccio”
abbiamo cercato di descrivere al meglio tutte le vie fino ad allora salite, ma
proprio parlando di questa perla appenninica siamo incappati in clamorosi
errori. Grazie agli ultimi ennesimi sopralluoghi e confronti con i protagonisti
abbiamo fatto chiarezza al meglio; affidiamo a questo articolo correzioni e
rettifiche, scusandoci oltremodo coi lettori per errori e inesattezze.
I tracciati corretti di tutte le vie sulla Nordest del
Rondinaio
A) Canale Cascata. D+, 80° - Primi salitori sconosciuti
B)
Couloir Senza Nome. D+, 80° - Primi salitori sconosciuti
C)
Couloir Fantasma. TD+, 90° - B. Barsuglia, M. Colò, G. Cotelli, 8/1/2000
Mentre per le vie della parte sinistra della parete di dubbi
non ve ne sono, è sulle tre vie di destra che abbiamo fatto un po’ di
confusione… ma vediamo di rimediare!
Il 23 dicembre 2017 abbiamo ripetuto il Canale Cascata e il Couloir Senza Nome (tutte le foto sono state scattate in questa occasione, tranne quella con i tracciati sulla parete); sul Couloir Fantasma ci ha fornito ulteriori informazioni Marco Colò, che ringraziamo della collaborazione per la stesura del presente articolo.
A) Canale Cascata. D+, 80° - Primi salitori sconosciuti. (Sulla guida è erroneamente chiamato
Couloir Fantasma)
È il primo canale della parete partendo da destra,
riconoscibile per una bella ed evidente cascata iniziale. L'esposizione
ad est rende difficile il buon formarsi della colata, senza la quale la via
perde di significato. Si consiglia di attaccarla con temperature rigide e
parecchio ghiaccio.
Relazione:
Dalla sosta su roccia sulla destra affrontare direttamente la cascata (25 m, utilissime
le viti da ghiaccio se ben formata, altrimenti difficilmente proteggibile).
Salire poi obliquando leggermente verso sinistra con pendenze minori su neve,
sostando presso alcune rocce affioranti (55m, sosta su friend medi). Aggirare
un costone traversando verso sinistra direttamente dalla sosta, oppure salire
sopra la sosta per alcuni metri di misto ripido (85°) prima di traversare a
sinistra. Raggiunto il canale/pendio oltre lo spigolo, salirlo (60°) per circa
un centinaio di metri fino in cresta.
La partenza su bel ghiaccio, talvolta chiodabile, una rarità!
L'arrivo alla prima sosta.
Il risalto sopra la sosta. Bel misto, ottime condizioni!
Ambiente super!
Il pendio di uscita.
B) Couloir Senza Nome. D+, 80° - Primi salitori sconosciuti.
Insieme al Canale
Cascata rappresenta la linea più marcata della porzione destra della parete. Via
dalle difficoltà mai troppo sostenute ma comunque di soddisfazione. L'esposizione
ad est rende difficile il buon formarsi della colata iniziale, senza la quale
la via perde di significato. Si consiglia di attaccarla con temperature rigide
e parecchio ghiaccio e di fare attenzione alla parete sulla sinistra del canale
che scarica frequentemente. La via prende sole da subito, poi torna parzialmente in ombra da metà mattina.
Relazione: Si affronta la cascata
iniziale con pendenze variabili a seconda dell'innevamento (70/80°, strettoia difficilmente
proteggibile, eventualmente con viti da ghiaccio) e si prosegue con pendenze
minori su neve sino a sostare presso la parete rocciosa sulla sinistra (55 m). Poco
più a destra un secondo salto caratterizzato da rocce instabili ostruisce il
canale; lo si affronta con qualche passo di misto e sfruttando una poco
evidente rampa-diedro ascendente verso destra, oltre il quale si prosegue senza
ulteriori complicazioni (sosta su neve o su sasso affiorante poco sotto la
cresta, 60 m).
La cascatella nella strettoia, breve ma intensa!
La sosta presso la parete rocciosa.
Ripartenza delicata!
C) Couloir Fantasma. TD+, 90° - B. Barsuglia, M. Colò, G. Cotelli,
8/1/2000. (Sulla guida manca del tutto - relazione degli apritori)
Salita di stampo
moderno che supera direttamente uno stretto couloir riconoscibile per
l'evidente colata di ghiaccio a circa 2/3 di altezza. Si tratta di una delle
salite tecnicamente più sostenute dell'intero gruppo montuoso. Via dalla
formazione estremamente rara, da intraprendere solamente con ottime condizioni.
La presenza della colata di ghiaccio è determinante per la salita.
Relazione: L1: La salita inizia verso
destra su placche ghiacciate ripide (70°) spesso secche a causa
dell'esposizione, dove la progressione è delicata e affidata a frequenti
agganci di misto. Attenzione al terreno scarsamente proteggibile (presente un
chiodo). Sosta su neve.
L2: Si prosegue per risalto con pendenze ancora maggiori
(70°/80°) fino ad incontrare uno spit di sosta, alla base dell'imbuto centrale
che si imbocca a sinistra.
L3: Rappresenta il tratto chiave della via, una goulotte
ripida sugli 80° e con tratti verticali delicati. Usciti da questo tratto si
procede su terreno meno ripido (60°) sino ad incontrare la sosta su un masso
affiorante (spit).
L4: Si raggiunge la cresta per facili pendii.
Rondinaio sempre fantastico!
ottima ricostruzione!
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