lunedì 15 febbraio 2016

Rolling Stones. Finalmente è inverno al Lombardo!


Era una settimana che stavo col naso all'insù, guardando il tempo ma soprattutto webcam e dati meteo dall'Appennino. Maltempo da sudovest significa pioggia, ma sarà acqua fino in cima?
Mercoledì mattina, come un'apparizione, il Cusna risplende in una giornata senza nubi, bianchissimo. Sul crinale ha nevicato! Saranno due splendide giornate da mangiarsi le mani, costretti al lavoro in pianura, rosicando sui video pubblicati dal Tex che cammina su lastre di ghiaccio verso la vetta del Giovo: come prevedibile la neve caduta era fradicia e, calate le temperature, è indurita come cemento a presa rapida! Condizioni perfette!
Venerdì nevica, questa volta a quote più consone per il periodo. Il fondo marmoreo non dovrebbe rovinarsi, ma chissà... Edo e Nick corrono a vedere, nella bufera, si arenano sul centrale, stompo di neve instabile ammucchiata lì dal vento. Ci mettono in guardia: accumuli proibitivi nei canaloni, la nevicata ha guastato la festa.
Non ci penso proprio ad arrendermi, l'esperienza mi insegna che bisogna andare a vedere, ma quanto riferito dagli altri mi fa temere di aver perso il treno. Guardo e riguardo il meteo: sabato mattina annuncia schiarite tra le nevicate, nubi sparse, la mattinata di sole che farebbe al caso mio. La speranza che il crinale resti fuori dalle nuvole è ridotta a un lumicino, bisogna proprio crederci, e stavolta andrei anche nella bufera!
Nessuno degli alpinisti del lambrusco è libero questo sabato. Per fortuna c'è Adriano, che tra un turno e l'altro riesce a ritagliarsi qualche ora, ma ha un coprifuoco tassativo nel primo pomeriggio. In settimana è franata pure la strada per le Tagliole, di nuovo! Anticipiamo la partenza.

Non fa troppo freddo ma il cielo è sereno! Durante il viaggio non ci metto molto a convincere Adriano a puntare al Lombardo. Dovremo andare sul ripido evitando i canaloni. La strada sporca dalla nevicata della sera prima ci rallenta un po', ma si va benone, almeno fino alle Tagliole. Non hanno ancora spalato fino al Lago Santo e 10 cm di neve sulla strada, che presto diventano 15, mettono a dura prova la panda di Adriano: montiamo subito le catene, ma poi dobbiamo fermarci a un paio di km dal parcheggio. Cominciamo male!
Ci incamminiamo a ritmo indiavolato e ben presto ci accorgiamo di aver fatto un grosso errore lasciando le ciaspole in macchina. In un'ora e mezza raggiungiamo la radura alla base della parete del Lombardo, sprofondando in 40 cm di neve fresca. La parete è bianchissima, completamente verglassata, e il vento da ovest la inonda di neve vorticosa. Sono le 8 e i dubbi continuano ad aumentare. Risaliamo il canale nord est, a tratti non riusciamo a guardare in su dalla neve che il vento ci sputa in faccia, e iniziamo ad affondare negli accumuli, a tratti fino alla vita. Sono solo poche decine di metri ma è sfiancante, lunghissimo, scoraggiante. Sembra inevitabile dover rinunciare, per le condizioni e soprattutto il tempo che scorre veloce: salire il facile canale sarebbe un calvario; la parete sulla sinistra, ormai in vista con l'”Ape Maya” che sembra in ottime condizioni, troppo difficile e continua e a quest'ora non abbiamo più tempo per un serio tentativo su quei 4/5 tiri. Potremmo provare “Rolling Stones”, via salita da Alessandro Ielpi in condizioni estive (!!) più di 10 anni fa e chissà se mai ripetuta d'inverno.

Mi avvio a controllare il canale, battendo traccia fino alla parete e traversando verso sinistra. Qui affiora la vecchia neve, durissima, ricopre tutto sul ripido, non si potrebbe pretendere di meglio! Chissà se riusciremo a evitare accumuli fino in cima, così insidiosi su terreno ripido. Ne aggiro un primo, basta stare ai lati del canale appendendosi a toppe di neve appoggiate alla parete e si può salire! Il primo risalto è ripulito, e così sarà pressoché tutto l'itinerario; Adriano segue a ruota, entrambi ci godiamo le condizioni. Puntiamo all'evidente torrione e, alla sua destra, un camino sempre più stretto con ottimo ghiaccio. In opposizione superiamo lo stretto passaggio finale, quasi verticale, e in un attimo siamo fuori, a poca distanza dalla cresta Nord e in vista della croce. Un tiro ci sarebbe anche stato sul camino, ma con un ghiaccio del genere il passaggio era più che sicuro, seppur molto ripido.
Siamo carichissimi, felici dell'avvio della stagione appenninistica (e che avvio!), addirittura in anticipo sulla tabella di marcia così possiamo goderci una sosta in vetta e, successivamente, un saluto al Tex al Lago Santo.


Un ottima relazione si può trovare sulla guida di Alessandro Ielpi. La via è di facile individuazione e decisamente consigliabile. Nelle condizioni incontrate è classificabile AD+.

Nella foto una parte della vasta parete Nord Est del Rondinaio Lombardo con il tracciato di “Rolling Stones”. A sinistra il ripido canale di “Vola vola l'Ape Maya”.


Risalendo il canale Nord Est


Il primo canalino





Il tratto chiave della salita, ghiaccio entusiasmante!





Fuori!

Uno sguardo all'uscita del Canale Centrale


Autoscatto di vetta


Vecchi e nuovi obiettivi più o meno in condizioni



1 commento:

  1. sfiancante e massacrante avvicinamento alla cieca , pero' chi non risica non rosica , fantastica giornata grazie Marco e' sempre un piacere

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