Era una settimana che stavo col naso
all'insù, guardando il tempo ma soprattutto webcam e dati meteo
dall'Appennino. Maltempo da sudovest significa pioggia, ma sarà acqua
fino in cima?
Mercoledì mattina, come
un'apparizione, il Cusna risplende in una giornata senza nubi,
bianchissimo. Sul crinale ha nevicato! Saranno due splendide giornate
da mangiarsi le mani, costretti al lavoro in pianura, rosicando sui
video pubblicati dal Tex che cammina su lastre di ghiaccio verso la
vetta del Giovo: come prevedibile la neve caduta era fradicia e,
calate le temperature, è indurita come cemento a presa rapida!
Condizioni perfette!
Venerdì nevica, questa volta a quote
più consone per il periodo. Il fondo marmoreo non dovrebbe rovinarsi, ma chissà...
Edo e Nick corrono a vedere, nella bufera, si arenano sul centrale,
stompo di neve instabile ammucchiata lì dal vento. Ci mettono in
guardia: accumuli proibitivi nei canaloni, la nevicata ha guastato la
festa.
Non ci penso proprio ad arrendermi,
l'esperienza mi insegna che bisogna andare a vedere, ma quanto
riferito dagli altri mi fa temere di aver perso il treno. Guardo e
riguardo il meteo: sabato mattina annuncia schiarite tra le nevicate,
nubi sparse, la mattinata di sole che farebbe al caso mio. La
speranza che il crinale resti fuori dalle nuvole è ridotta a un
lumicino, bisogna proprio crederci, e stavolta andrei anche nella
bufera!
Nessuno degli alpinisti del lambrusco è
libero questo sabato. Per fortuna c'è Adriano, che tra un turno e
l'altro riesce a ritagliarsi qualche ora, ma ha un coprifuoco
tassativo nel primo pomeriggio. In settimana è franata pure la
strada per le Tagliole, di nuovo! Anticipiamo la partenza.
Non fa troppo freddo ma il cielo è
sereno! Durante il viaggio non ci metto molto a convincere Adriano a
puntare al Lombardo. Dovremo andare sul ripido evitando i canaloni.
La strada sporca dalla nevicata della sera prima ci rallenta un po',
ma si va benone, almeno fino alle Tagliole. Non hanno ancora spalato
fino al Lago Santo e 10 cm di neve sulla strada, che presto diventano
15, mettono a dura prova la panda di Adriano: montiamo subito le
catene, ma poi dobbiamo fermarci a un paio di km dal parcheggio.
Cominciamo male!
Ci incamminiamo a ritmo indiavolato e
ben presto ci accorgiamo di aver fatto un grosso errore lasciando le
ciaspole in macchina. In un'ora e mezza raggiungiamo la radura alla
base della parete del Lombardo, sprofondando in 40 cm di neve fresca.
La parete è bianchissima, completamente verglassata, e il vento da
ovest la inonda di neve vorticosa. Sono le 8 e i dubbi continuano ad
aumentare. Risaliamo il canale nord est, a tratti non riusciamo a
guardare in su dalla neve che il vento ci sputa in faccia, e iniziamo
ad affondare negli accumuli, a tratti fino alla vita. Sono solo poche
decine di metri ma è sfiancante, lunghissimo, scoraggiante. Sembra
inevitabile dover rinunciare, per le condizioni e soprattutto il
tempo che scorre veloce: salire il facile canale sarebbe un calvario;
la parete sulla sinistra, ormai in vista con l'”Ape Maya” che
sembra in ottime condizioni, troppo difficile e continua e a
quest'ora non abbiamo più tempo per un serio tentativo su quei 4/5
tiri. Potremmo provare “Rolling Stones”, via salita da Alessandro
Ielpi in condizioni estive (!!) più di 10 anni fa e chissà se mai
ripetuta d'inverno.
Mi avvio a controllare il canale,
battendo traccia fino alla parete e traversando verso sinistra. Qui
affiora la vecchia neve, durissima, ricopre tutto sul ripido, non si
potrebbe pretendere di meglio! Chissà se riusciremo a evitare
accumuli fino in cima, così insidiosi su terreno ripido. Ne aggiro
un primo, basta stare ai lati del canale appendendosi a toppe di neve
appoggiate alla parete e si può salire! Il primo risalto è
ripulito, e così sarà pressoché tutto l'itinerario; Adriano segue
a ruota, entrambi ci godiamo le condizioni. Puntiamo all'evidente
torrione e, alla sua destra, un camino sempre più stretto con ottimo
ghiaccio. In opposizione superiamo lo stretto passaggio finale, quasi
verticale, e in un attimo siamo fuori, a poca distanza dalla cresta
Nord e in vista della croce. Un tiro ci sarebbe anche stato sul
camino, ma con un ghiaccio del genere il passaggio era più che
sicuro, seppur molto ripido.
Siamo carichissimi, felici dell'avvio
della stagione appenninistica (e che avvio!), addirittura in anticipo
sulla tabella di marcia così possiamo goderci una sosta in vetta e,
successivamente, un saluto al Tex al Lago Santo.
Un ottima relazione si può trovare
sulla guida di Alessandro Ielpi. La via è di facile individuazione e
decisamente consigliabile. Nelle condizioni incontrate è
classificabile AD+.
Nella foto una parte della vasta parete
Nord Est del Rondinaio Lombardo con il tracciato di “Rolling
Stones”. A sinistra il ripido canale di “Vola vola l'Ape Maya”.
Risalendo il canale Nord Est
Il primo canalino
Il tratto chiave della salita, ghiaccio entusiasmante!
Fuori!
Uno sguardo all'uscita del Canale Centrale
Autoscatto di vetta
Vecchi e nuovi obiettivi più o meno in condizioni
sfiancante e massacrante avvicinamento alla cieca , pero' chi non risica non rosica , fantastica giornata grazie Marco e' sempre un piacere
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