Euro Montagna. Un nome mitico, mistico, favoloso, quasi incredibile. La prima volta che ho letto, sulla guida CAI-TCI il nome E. Montagna ho pensato a uno scherzo o a un modo divertente per non scrivere il solito "primi salitori: ignoti". Con il tempo ho imparato a conoscere l'alto livello delle vie di Montagna. Non tecnico, non sempre estetico, ma poetico. Scalando le vie di Montagna vivi il suo amore per la montagna e ne sei pervaso.
Il Pilastro Montagna è il pilastro sud-est alla Pania secca. Un "mezzo" Pilastro, perché termina a tre quarti di parete. La prima vista del pilastro è pazzesca, superba! Tra i fugaci colori autunnali che ricoprono i boschi toscani e si sciolgono lentamente nel mare, il grigio brillante della roccia rimane, solidificato nel tempo in una serie di emersioni verticali alte centinaia di metri. Il Pilastro Montagna è lì per essere scalato.
Partiamo da Modena alle 23.05 e arriviamo al parcheggio delle Rocchette che ormai sono le due di notte. Il bivacco è, come al solito, Classe-A! Ci svegliamo sul ripido sentiero che porta alla selletta che divide il versante Nord-Est da quello Sud-Est. Sbagliamo un paio di volta strada prima di arrivare all'attacco. Come indicato nelle foto, appena giunti alla selletta bisogna scendere per il canale sottostante e quindi, dopo un centinaio di metri di discesa, attraversare verso destra, in direzione del pilastro. Arrivati all'attacco, saliamo slegati le roccette di terzo arrivando a un alberello, dove sostiamo. Fuorviati da alcune relazioni recenti, ci dirigiamo verso la corda fissa che si raggiunge traversando lo spigolo. Qui sostiamo e iniziamo a sospettare di essere già fuori via. Dopo il secondo tiro non c'è dubbio: qui sono presenti numerosi spit e le difficoltà sembrano essere superiori al VI grado! Con sapiente deviazione verso destra, ci riportiamo quindi sulla via originale, saltando, purtroppo, il primo tiro. Dunque attenzione: chi vuole ripetere la via originale NON deve sostare alla corda fissa ma cercare di rimanerne una decina di metri più a destra. La corda fissa è, probabilmente, funzionale ad attaccare una via sportiva chiodata o da chiodare a sinistra della via di Montagna.
Il resto della via scorre velocemente. A discapito delle relazioni lette, non ci accorgiamo di passaggi superiori al V. La via, nella sua interezza, si mantiene sul III-IV, spesso è esposta. La roccia è abbastanza marcia e l'arrampicata mediocre. Forse la combinazione con il Cottolengo è consigliata a chi desidera cimentarsi in passaggi più difficili ed estetici. Noi ci "accontentiamo" di seguire le orme del maestro, per diedri erbosi, caminetti, placche sfasciate. E ci divertiamo, e ci nutriamo di questa poesia. In quattro ore siamo su. C'è tempo di rilassarsi, di ammirare il panorama. Il Pizzo, l'Appennino, il mare e i ricordi. Scendendo ci concediamo una grappa al miele al rifugio Rossi. Alcuni escursionisti ci scambiano per esperti alpinisti vedendo le corde legate dietro alle nostre schiene. No, non lo siamo. Oggi poi ci sentiamo diversi, non ci sentiamo alpinisti, ci sentiamo spettatori, spettatori attivi di un Mondo nascosto e vivo che ci rende felici. E questo Mondo sappiamo che durerà per sempre.
P.S. Alessandro Gogna ripeté la via in solitaria. All'uscita dall'ostico diedro erboso espresse i suoi sentimenti a riguardo incidendo sulla roccia un inequivocabile acronimo. L'abbiamo fotografato. Devo scrivere che chi abbia a ripetere tale diedro non potrebbe che pensare a un solo significato per quelle lettere...
P.P.S. Relazione CAI Firenze.
La Nord-est della Pania...grandi invernali!
L'avvicinamento fino alla selletta
Per la strada sbagliata
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Ciuffi
Meraviglia!!!
Edo, il re delle guglie in posa sexy
La giusta discesa appena dopo la selletta...
...e la giusta salita!
Primo tiro (fuori via)
Meravigliose placche...
...si alternano a diedri erbosi!
La strada integrale dopo la selletta
By Alessandro Gogna
Esposizione
Sul Pilastro
La sella tra Pilastro e Pania
Edo sulla cresta del pilastro
Camini che ricordano altri camini
Edo, zigzagando in libertà
Terroristi sulla Pania
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