sabato 21 novembre 2015

For Nepal, for Langtang


Il 25 Aprile 2015 il Nepal è stato sconvolto da un terribile terremoto. Magnitudo 7.8 dicono i dati. Ma quelli sono solo numeri. Tradotto concretamente questo evento ha significato e continua a significare una catastrofe umanitaria. In un paese che già prima era in bilico tra povertà e contraddizioni. 

I ricordi della nostra recente spedizione in Langtang nell'Ottobre 2014 erano ancora ben impressi nella testa mentre assistevamo al terremoto. Impotenti, da lontano, sicuri a casa nostra. Di quella splendida valle ben poco è rimasto. Guardando le immagini riprese dall'alto è difficile credere di essere stati lì solo poco tempo prima. Come spesso succede, anche la nostra semplice spedizione era partita con l'intenzione di scalare una montagna. Non ci siamo riusciti, ma lo stesso abbiamo portato a casa qualcosa di ancora più importante. I volti degli abitanti le valli Himalayane infatti, rispecchiano la grandezza delle montagne. 

La serata organizzata per il Langtang ha rappresentato un piccolo contributo verso tutti gli abitanti della valle. A quelli che sono rimasti e a quelli che hanno già raggiunto montagne più alte. C'è ancora tanto da fare. 

Ringraziamo: tutti i partecipanti alla cena e tutti gli amici che pur non potendo esserci hanno in qualche modo contribuito all'evento; il gruppo catering che come al solito ha dato il meglio; Manuel Lugli, Gigi Ottani e Filippo Sala per la disponibilità e le idee; Giovanni Danieli per le immagini; l'associazione Oskar for Langtang per i grandi progetti in corso. 

oskarforlangtang.it

  danieligiovanni.it

magazzinisanpietro.it



























sabato 14 novembre 2015

Aiutiamo il Nepal


Sabato 14 Novembre si terrà in quel di Formigine una cena di beneficenza a favore della popolazione nepalese, duramente colpita dal sisma nell'Aprile scorso. In particolare, i proventi saranno destinati alla ricostruzione della Valle del Langtang, luogo a noi molto caro in quanto meta dell'ultima spedizione nell'Ottobre 2014. 
Il Langtang è stata una delle zone più colpite. Nella valle hanno perso la vita centinaia di persone tra cui anche 4 italiani.

La raccolta fondi verrà effettuata tramite l' associazione degli amici trentini "Oskar for Langtang", che saranno a Formigine il 14 Novembre. Durante la serata verrà presentato il progetto con aggiunta di foto e filmati.

Dato il numero limitato di posti, sarà possibile prenotare solo tramite prevendita. I contatti sono sulla locandina in allegato
Informazioni più dettagliate presso gli Alpinisti del Lambrusco. 




Vi aspettiamo numerosi! Grazie per l'aiuto! 


giovedì 12 novembre 2015

Gente dell'Himalaya - Fotografie di Francesco Cavazzuti



In occasione della cena di beneficenza “Aiutiamo il Nepal” è stata allestita la mostra fotografica "Gente dell’Himalaya - Immagini di popoli ai confini del mondo": una raccolta di fotografie e ritratti delle popolazioni himalayane scattate tra gli anni '70 e '90 dal fotografo e alpinista formiginese Francesco Cavazzuti.
Medico, alpinista e viaggiatore appassionato, Cavazzuti inizia la sua attività fotografica nel 1968 con la prima spedizione al Kilimanjaro per poi continuare, spesso in compagnia di Don Arturo Bergamaschi, soprattutto in Asia, dove concentrerà la sua passione e attività di fotografo. Nepal, Tibet, Bhutan, Pakistan, Kashmir, Xinjiang, India sono i paesi in cui Cavazzuti realizza la maggior parte dei suoi scatti. Una selezione di questi sono oggetto della mostra, sicuramente una imperdibile testimonianza per qualsiasi alpinista o viaggiatore.

La mostra avrà i seguenti orari: giovedì 12 e venerdì 13 dalle 18 alle 22; sabato 14 dalle 10 alle 23; domenica dalle 10 alle 19.

domenica 8 novembre 2015

Pania secca - Pilastro Montagna


Euro Montagna. Un nome mitico, mistico, favoloso, quasi incredibile. La prima volta che ho letto, sulla guida CAI-TCI il nome E. Montagna ho pensato a uno scherzo o a un modo divertente per non scrivere il solito "primi salitori: ignoti". Con il tempo ho imparato a conoscere l'alto livello delle vie di Montagna. Non tecnico, non sempre estetico, ma poetico. Scalando le vie di Montagna vivi il suo amore per la montagna e ne sei pervaso.
Il Pilastro Montagna è il pilastro sud-est alla Pania secca. Un "mezzo" Pilastro, perché termina a tre quarti di parete. La prima vista del pilastro è pazzesca, superba! Tra i fugaci colori autunnali che ricoprono i boschi toscani e si sciolgono lentamente nel mare, il grigio brillante della roccia rimane, solidificato nel tempo in una serie di emersioni verticali alte centinaia di metri. Il Pilastro Montagna è lì per essere scalato.
Partiamo da Modena alle 23.05 e arriviamo al parcheggio delle Rocchette che ormai sono le due di notte. Il bivacco è, come al solito, Classe-A! Ci svegliamo sul ripido sentiero che porta alla selletta che divide il versante Nord-Est da quello Sud-Est. Sbagliamo un paio di volta strada prima di arrivare all'attacco. Come indicato nelle foto, appena giunti alla selletta bisogna scendere per il canale sottostante e quindi, dopo un centinaio di metri di discesa, attraversare verso destra, in direzione del pilastro. Arrivati all'attacco, saliamo slegati le roccette di terzo arrivando a un alberello, dove sostiamo. Fuorviati da alcune relazioni recenti, ci dirigiamo verso la corda fissa che si raggiunge traversando lo spigolo. Qui sostiamo e iniziamo a sospettare di essere già fuori via. Dopo il secondo tiro non c'è dubbio: qui sono presenti numerosi spit e le difficoltà sembrano essere superiori al VI grado! Con sapiente deviazione verso destra, ci riportiamo quindi sulla via originale, saltando, purtroppo, il primo tiro. Dunque attenzione: chi vuole ripetere la via originale NON deve sostare alla corda fissa ma cercare di rimanerne una decina di metri più a destra. La corda fissa è, probabilmente, funzionale ad attaccare una via sportiva chiodata o da chiodare a sinistra della via di Montagna.
Il resto della via scorre velocemente. A discapito delle relazioni lette, non ci accorgiamo di passaggi superiori al V. La via, nella sua interezza, si mantiene sul III-IV, spesso è esposta. La roccia è abbastanza marcia e l'arrampicata mediocre. Forse la combinazione con il Cottolengo è consigliata a chi desidera cimentarsi in passaggi più difficili ed estetici. Noi ci "accontentiamo" di seguire le orme del maestro, per diedri erbosi, caminetti, placche sfasciate. E ci divertiamo, e ci nutriamo di questa poesia. In quattro ore siamo su. C'è tempo di rilassarsi, di ammirare il panorama. Il Pizzo, l'Appennino, il mare e i ricordi. Scendendo ci concediamo una grappa al miele al rifugio Rossi. Alcuni escursionisti ci scambiano per esperti alpinisti vedendo le corde legate dietro alle nostre schiene. No, non lo siamo. Oggi poi ci sentiamo diversi, non ci sentiamo alpinisti, ci sentiamo spettatori, spettatori attivi di un Mondo nascosto e vivo che ci rende felici. E questo Mondo sappiamo che durerà per sempre.
P.S. Alessandro Gogna ripeté la via in solitaria. All'uscita dall'ostico diedro erboso espresse i suoi sentimenti a riguardo incidendo sulla roccia un inequivocabile acronimo. L'abbiamo fotografato. Devo scrivere che chi abbia a ripetere tale diedro non potrebbe che pensare a un solo significato per quelle lettere...
P.P.S. Relazione CAI Firenze.

La Nord-est della Pania...grandi invernali!

L'avvicinamento fino alla selletta


Per la strada sbagliata

Ciuffi

Meraviglia!!!

Edo, il re delle guglie in posa sexy

La giusta discesa appena dopo la selletta...

...e la giusta salita!

Primo tiro (fuori via)

Meravigliose placche...

...si alternano a diedri erbosi!


La strada integrale dopo la selletta


By Alessandro Gogna

Esposizione

Sul Pilastro

La sella tra Pilastro e Pania


Edo sulla cresta del pilastro

Camini che ricordano altri camini

Edo, zigzagando in libertà

Terroristi sulla Pania