sabato 29 marzo 2014

Rincorrendo l'inverno: Cima Mosca per il Vajo Intramosca


E' venerdi sera ed all'ora di cena rincorre qualche telefonata per cercare di sfruttare al meglio quello che pare essere un bel sabato di sole. Scoviamo un messaggio su facebook che promette buone condizioni sui canali innevati delle Piccole Dolomiti: è Tarcisio, la mitica guida di Recoaro Terme che sovente organizza raduni sui vaj.  Bisogna crederci parecchio perchè il ritrovo è fissato per le ore 4 a Recoaro! Partenza alle ore 01.45, addirittura siamo in anticipo e per primi parcheggiamo l'auto sui tornanti di Campogrosso poco prima del Rif. la Guardia nei pressi del bivio col sentiero 143 o "delle mole".
Oggi esploreremo il Gruppo del Carega, in particolare il nostro obiettivo è Cima Mosca per la sua parete Nord-Ovest. L'avvicinamento non è nè breve nè scontato, soprattutto se percorso al buio, con traccia assente e se non lo si è mai percorso prima. Ma per fortuna c'è Tarcisio che ci catapulta al Passo delle Buse Scure, quindi alla Sella del Rotolon dove con lungo traverso sotto le Guglie del Fumante illuminate dei primi bagliori dell'alba entriamo nel bell'anfiteatro del Boale dei Fondi. Qui c'è chi punta al Vajo Invisibile, noi proseguiamo e superando l'"ennesima" sella dei Contorni entriamo finalmente nel bel Vajo dei Colori. Si tratta di un canale rivolto a nord che separa la mole di Cima Carega con quella di Cima Mosca. Il Vajo dei Colori può essere considerato il fratello del Vajo dell'Acqua sul Monte Zevola, col quale condivide caratteristiche ed esposizione. Si risale buona parte del vajo circondati da pareti, creste effimere e couloir in un bell'ambiente invernale. Arrivati alla base di Cima Mosca, noi proseguiamo per il Vajo Intramosca, Tarcisio e Company dopo un tentativo non fruttuoso sull'attacco diretto del Supermosca, ci seguono e percorrono la variante Hypermosca. Il vajo Intramosca da noi percorso, segue una fantastica fessurazione della parete Ovest  e  con queste condizioni eccezzionali di innevamento è un canale di 55°/60° con un salto verticale di ghiaccio di pochi metri. L'uscita è tra impressionanti cornici di neve a pochi metri dalla cima. Seguiamo il crinale sino alla Bocchetta dei Fondi per poi calarci nell'omonimo boale e chiudere l'anello su una antipaticissima neve rammollita dal sole primaverile. Arriviamo al Rif. la Guardia  alle 13, dopo 9 ore, stanchi ed affamati... ci voleva proprio!!

Note: la variante Hypermosca e il canale finale del Supermosca permettono una bella combinazione che evita il tratto chiave del Supermosca.

La foto sopra è tratta da http://www.intraisass.it/scheda_intra4.htm, sito che contiene anche una relazione dei vaj della parete.


  Il lungo traverso sotto le guglie del Fumante

 C'è chi va a vedere il vajo Invisibile

 Finalmente raggiungiamo il solco del Vajo dei Colori.


Tarcisio, la mitica guida del gruppo.

Il Magic Couloir stompo di neve.


 
dentro al bel Vajo dei Colori

Finalmente sul Vajo Intramosca, circondati da pareti e creste affilate.

 Pochi metri di ghiaccio spiccozzabile. 



 Tarcisio impegnato su HyperMosca.


verso l'uscita

 Il resto della salita, con tutta questa neve, è un facile canale incassato sui 55°.




le Impressionanti cornici all'uscita nei pressi di Cima Mosca

Cima Carega


 
 La cresta da Cima Mosca, con la neve ormai rammollita.

Alcuni scialpinisti ci indicano la discesa più logica verso il Boale dei Fondi.


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