lunedì 13 gennaio 2014

Un altro giro di giostra: via Pesi e Ciliegia Gully



Un parco giochi così non è qualcosa di cui possiamo godere spesso. E' questa consapevolezza che mi spinge, nonostante la carne greve dalla mattinata precedente, nonostante i puntuali pacchi subiti da tutti i possibili compagni, per la seconda mattina di fila a puntare la sveglia alle 4.00 e a trascinare le mie stanche membra sulla coltre di ghiaccio che, come una cappa, ricopre tutto dal Lago Santo in su.
Aspettavo da tempo una giornata così, con tutte le salite in condizioni ottime e l'imbarazzo di una scelta a botta sicura. Ci rimette, solo un pochino, l'avventura e l'incognita della ricerca ma si possono facilmente salire un paio di linee effimere da anni sotto tiro.

Voglio togliermi subito un bello sfizio e punto dritto alla Finestra del Rondinaio: da qui si apre la vista sulla splendida parete Nord Est, a mio avviso la più bella del gruppo con una verticalità e friabilità ben noti a noi intenditori, e sulla via che ne attraversa il settore sinistro, unico punto debole, per cengie e misto espostissimi. Un'ardita e storica direttissima disegnata da Marcello Pesi che oggi, bloccata da questa neve marmorea, sembra addomesticata e abbordabile anche in solitaria con buona sicurezza.
Una breve discesa dal Canale della Finestra del Rondinaio mi deposita alla base della parete che risalgo d'un fiato per linee non obbligate, mentre il mare di nubi che mi circonda si gonfia e ribolle. All'uscita, nel punto in cui si incontrano cresta Est e Sud-est, ho appena il tempo di raggiungere la croce prima di essere avvolto dalle tosche nubi.
Inizio la ben nota discesa tornando presto appena al di sotto del nebbione. E' presto e non posso proprio accontentarmi oggi: riprendo a salire verso la Grotta Rosa, cercando di indovinare nella scarsa visibilità l'imbocco della Ciliegia Gully.

Addocchiata salendo il vallone del Lago Baccio poche ore prima, la via è un vero e proprio gully, striscia di appena un paio di metri di larghezza tra le arcigne quinte rocciose della Grotta Rosa.
Oggi eccezionalmente non presenta salti scoperti, anche se la poca neve ne accentua la ripidità. Con queste condizioni ci si diverte per forza e anche la salita dura un istante, mentre tra la nebbia la neve inizia a mollare velocemente.

In cresta, nel white-out totale, mi fiondo in discesa seguendo labili ramponate su un percorso in teoria ben noto, già pregustando il pranzo dalla nonna. A causa di un piccolo errore di valutazione, invece di raggiungere il Lago Santo mi ritrovo circa alla stessa quota ma... nel versante toscano! Inizia allora un penoso peregrinaggio nella nebbia, un paio d'ore che paiono infinite, che mi riporterà all'auto nella maniera più contorta possibile, cioè passando dalla Porticciola, dalla vetta del Giovo (cima leggermente a Nord-ovest della croce) e dal solito Alp99.


Nella foto in alto: prime luci sul Giovo e sulla sua parete che incombe sul Lago Baccio.



MONTE RONDINAIO 1964 m. - VIA CLASSICA ALLA PARETE NORD-EST: 

Primi salitori: ignoti (alpinisti bolognesi, primi anni '70 secondo la guida CAI-TCI)
Difficoltà: AD+, 55/70°
Esposizione: Nord
Sviluppo via: 130 m
Avvicinamento: 2 ore
Descrizione: nella prima parte la via segue un'evidente e sottile cengia ascendente verso sx. Al suo termine un canalino appena abbozzato conduce in cresta. Diverse linee possibili con un po' più ghiaccio o con un tiro di corda.



Al Passetto del Rondinaio ci si affaccia su un'altro mondo.

In breve raggiungo l'attacco della via Pesi.
 







Ottime condizioni, esposizione e divertimento sono assicurati!

Il baratro della Nord Est dalla vetta del Rondinaio.

Prendo la mira sul prossimo obiettivo prima che le nubi inghiottano tutto.

La via Pesi si scorge per intero dalla cresta Nord. 




GROTTA ROSA 1953 m. - CILIEGIA GULLY
Primi salitori: Nicola Bigliazzi e Alessio Brancè il 20/01/2005
Difficoltà: D, 65/75°
Esposizione: Est
Sviluppo via: 200 m
Avvicinamento: 1 ora circa
Descrizione: raggiunto il tratto incassato tra le pareti per pendenze nella norma si incontra uno spit su una roccia affiorante al centro del canale. Da qui la via si impenna, superando un paio di risalti che sfiorano gli 80°. In breve e con direzione obbligata il gully sbuca sul crinale a poche decine di metri a sinistra del bivio del sentiero che scende al Lago Santo.



L'inizio della parte più ripida. Uno spit sulla roccia in mezzo al canale.






Divertimento e verticalità assicurate anche su Ciliegia Gully. Peccato per il ghiaccio che inizia a cedere a causa del caldo e dell'umidità.

La via Ciliegia Gully ala Roccia Rosa, oggi eccezionalmente ben visibile e innevata, si trova sulla sinistra dei canali del Triangolo.

3 commenti:

  1. Grande, grande, grande!!! Da ritornarci, magari con qualche tiretto più tecnico, magari più diretto!

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  2. No comment GRANDEEEEEE
    se penso che potevo essere la mi viene da piangere

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  3. Complimenti per le salite, davvero interessanti!!!

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