
Il canyon è in parte visitabile lungo un percorso turistico che termina sotto una cascata.
Lasciata l'auto a valle, troviamo un passaggio sulla strada per Foce Giovo fino al rif. Casentini e da qui per breve sentiero guadagnamo il rio Mariana, il ramo Ovest dei due che, congiungendosi, formano il rio Pelago. Da qui all'auto l'unica certezza è che dobbiamo scendere, per un dislivello di più di 500 m e uno sviluppo di 4 km.
L'estate, incurante del calendario, è finita per davvero solo da un paio di giorni, ma è stata talmente secca che troviamo il torrente quasi totalmente asciutto.
Di pietra in pietra cerchiamo dapprima di non bagnarci i piedi, ma già alle prime calate finiamo nell'acqua fino alle ginocchia. Un percorso avvincente in un ambiente fantastico, in una solitudine totale assicurata, tra strettoie e pareti a picco, pozze d'acqua blu e scivoli levigati. Una giornata in compagnia dell'acqua, nel torrente e negli scarponi, un sottofondo costante, l'unico rumore, anche quando scorre profonda sotto i sassi. Tratti pianeggianti si alternano a calate verticali, più di una decina attrezzate a fix. Una lunga discesa, faticosa ma veramente indimenticabile! Per affrontare l'orrido è da mettere in conto un probabile tuffo nell'acqua.
Nota: L'accesso all'orrido è regolato e limitato, per accedervi è necessario richiedere il permesso alla Riserva Naturale.
Nella foto sopra la "Piscina", l'ultima calata che separa il solitario mondo del canyoning dal percorso turistico.















bella li! foto davvero suggestive!! Bellissimo il canyoning...bella idea da ripetere...bravi!
RispondiEliminabello..ci andro anche io..non vedo l'ora
RispondiEliminaprima mi deve passare la carne greve di domenica!