Ma il parcheggio stracolmo ci fa cambiare programmi, e dopo un lungo tentennamento ci ingaggiamo in una salita ambiziosa: è un must di Bismantova, è nella lista degli obiettivi e l'avevamo già tentata, trovandola gocciolante. In questo caso l'avventura lascia spazio ad una salita frequentata, ben attrezzata e su ottima roccia, un'arrampicata strepitosa ma parecchio dura. Siamo in forma, quindi perché no?
Il Diedro Nino Marchi è sicuramente tra le più belle linee della Pietra, un diedro tanto regolare quanto strapiombante a sinistra del Pilone Giallo che non può passare inosservato. Percorsa per la prima volta nel 1971 da Mario Vigo e Andrea Pandolfo in arrampicata libera, la via è inframezzata da un comodo terrazzo a cui si giunge seguendo una fessura-diedro dapprima appoggiato, poi estremamente verticale (S1). Il successivo diedro, tiro chiave della via, molto aggettante ma ricco di appigli, si supera con arrampicata tecnica in spaccata. Alcuni tettini lungo il diedro presentano le difficoltà maggiori, una volta superate si sosta su una piccola cengia sotto uno strapiombo (S2). Da qui parte un esposto traverso di una decina di metri verso sx fino ad un'altra eventuale sosta, poi per più facili rocce si esce sulla sommità. Itinerario di grande impegno, ben protetto e su roccia sempre solidissima (un tipo di salite a cui ormai non siamo più abituati) da affrontare con un set di 14 rinvii.
Andre sui primi metri della via
Il primo tiro finisce su belle concrezioni calcaree
Il diedro strapiombante dalla piattaforma
Sotto il tratto più duro, uno sguardo verso la seconda sosta
S2, euforia e tanto vuoto sotto i piedi!
Foto di vetta con il sole già tramontato. Alla prossima!
bella li!!
RispondiEliminaCosa è questa roba da FF sul nostro sito ALPINISTICO?!?!? Cosa sono quei rinvii attaccati agli spit!?! Non vedo i cunei di legno attaccati al vostro imbrago e nemmeno la boccia di Lambrusco!!
RispondiEliminaE bravi! Quando sono salito per la prima volta ho piantato un chiodo a U dopo 8 metri. Dopo altri 6 o 7 metri ho infisso un altro chiodo a lama nella fessura di fondo e ho fatto resting. Il chiodo ha ceduto e ho fatto un volo di 14 metri arrivando a mezzo metro dalla piattaforma! Andrea che mi assicurava a spalla si e ferito seriamente alle mani per l'attrito della corda. Siamo ritornati due settimane dopo ed abbiamo portato a termine la salita, che allora era la più dura della Pietra. Mario Vigo.
RispondiEliminache piacere Mario! grazie per il commento!
Eliminatanti complimenti per questa via, è fantastica!!
perche si chiama nino marchi , io lo salita quando alla prina protezione del diedro c'era un cordino, tanti anni fa.Era UN allievo di un corso roccia ma...................
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