Ogni volta che mi ritrovo a
percorrere queste creste mi ripeto che è l’ultima, troppo faticose, lunghe e
rischiose, ed inoltre sottraggono tempo alla famiglia, alle amicizie e
deconcentrano dagli impegni lavorativi,
insomma, tutto direbbe di lasciar
perdere, e di osservare le montagne dal basso che in fin dei conti son belle lo
stesso. Mentre la mente invita ad un ragionamento razionale, il cuore e l’istinto
viaggiano in controcorrente; è una
continua lotta interiore che ti logora e
ti esalta allo stesso tempo.
La mente finisce per cedere ed
ancora una volta ci ritroviamo sospesi nel cielo ad inseguire un inutile filo
roccioso. Intorno silenzio, un mondo inospitale ed apparentemente senza vita,
ma tremendamente reale, luminoso, sincero. Sono pochi istanti, ma anche cuore e
mente qui trovano un allineamento comune e pacifico e viviamo attimi densi di vita.
L’Aiguille du Chardonnet, non ha
vie di salita facili, svetta isolata tra i bacini del Tour e dell’Argentiere ed
è considerata la sorella minore dell’Aiguille Verte che la sorveglia da vicino.
La cresta Forbes è una vera e propria passerella che sale in vetta con un
percorso estremamente classico, composto da una prima parte glaciale ed a
seguire una lunga e divertente cavalcata di gendarmi rocciosi. I passaggi mai
difficili sono sempre in massima esposizione e il panorama sui giganti
ghiacciati del bacino d’Argentiere obbliga a numerose soste fotografiche.
Per questa traversata si
ricompone la stessa cordata di un anno fa alla Weissmies con Barba ed Alle. Il
risultato sarà il medesimo: obiettivo raggiunto, traversata magnifica e
cavalcata eterna con rientro in piena notte!
Sabato saliamo al Rifugio Albert,
con tutto il materiale da bivacco ed allestiamo la tenda sui terrazzamenti
rocciosi poco distante dal rifugio. Il pomeriggio pare non finire mai e
nonostante i nostri sforzi di aspettare il tramonto alle 21, con ancora il sole
alto, ci arrendiamo alla tenda. La sveglia è per le 2.00 per cercare di
sfruttare al meglio il rigelo mattutino. Nonostante siamo ad inizio stagione la
neve è poca e sono già presenti diversi tratti di ghiaccio. La parte glaciale
fino in cresta non oppone grosse difficoltà, la gobba della “bosse” presenta il
tratto più ripido a 50° in ghiaccio dove fanno comodo un paio di viti. La
cresta è abbastanza pulita ma sono presenti alcuni traversi in ghiaccio a volte
delicati. In 3 procediamo lenti, ma finalmente arriviamo in vetta circondati da
un panorama nuovo e bellissimo: sono gli scrigni glaciali della porzione nord
del Monte Bianco. In primo piano la
triade Verte-Droties-Courtes ruba la scena, seguono il Triolet e il Dolent ed
infine l'Aiguille d'Argentiere chiude l'omonimo bacino con i seracchi della sua
glaciale parete nord che si tuffano in Svizzera nel bacino di Saleina. Ed
ancora il bacino del Trient con il suo altopiano glaciale, da cui emerge la
rocciosa vetta dell'Aiguille du Tour. Ad est spicca la mole del Gran Combain e
dietro le piramidi della Corona Imperiale. A sud fanno capolino la Nord del
Gran Paradiso e La Grivola. Che bella questa zona del Monte Bianco! Iniziamo la discesa verso mezzogiorno con
neve marcia su esposti pendii di ghiaccio. Iniziamo quindi le corde doppie e
con 15 calate da 30 m siamo al colle nevoso Adams Reilly. Qui condividiamo due
calate “obbligate” da 60 m con 4
francesi che gentilmente ci ospitano sulle loro corde per superare la
crepaccia terminale che al momento presenta un salto di 2 m in altezza e 2 in
larghezza. E’ ormai pomeriggio inoltrato e superiamo un paio di ponti di neve
davvero al limite, quando improvvisamente
la corda si tensione ed Alle scompare alla vista dentro un crepaccio. Ne
esce poco dopo senza grossi danni. Anche la discesa ci ha impegnato e
rallentato e l’ultima funivia è persa, quindi non ci resta che caricarci tutto
sulle spalle ed affrontare il bel sentiero che scende direttamente a lato della
morena sino al paese di Le Tour dove arriviamo con le ultime luci. Il viaggio
verso casa è l’ultimo sforzo di una 24 ore intensa che ogni volta è
dannatamente bello vivere!
AD+, III+, 50°
sopra in rosso la via di salita per la cresta Forbes, in verde la discesa per la via normale (AD)
salendo al Rif. Albert, con il Bianco in bellavista
l'erede di Norbert Joos
compare la nostra meta
e Verte
il Rif. Albert
ozio pomeridiano
alba
le 3 Piramidi Vallesane: da sin Weisshorn, Dent Blanche e Cervino
sulla gobba glaciale della Bosse
salendo la gobba
verso la cresta
la cresta rocciosa
sui primi gendarmi
sempre esposti sulla nord
la triade Verte-Droties-Courts
zoom sulla Verte
La Nord dell'Aiguille di Argentier
estetici gendarmi
passaggi su cresta...
su neve,...
a cavalcioni,...
in camino,...
su placca,...
traversi,...
Alle...
Barba...
Giampa,..
ultimi passaggi
arrivo in vetta
Verte e Monte Bianco
Aigulle du Tour
Dolent e Triolet
in evidenza la doppia obbligata da 60 m per il superamento della crepaccia terminale
sul sentiero diretto della morena verso le Tour
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