La parete est del Redorta con i tracciati delle vie di salita (foto guida ghiaccio delle Orobie)
il TUA è il 34
Sono alcuni giorni che si susseguno le notizie delle ottime condizioni della neve sulle Orobie, è la volta buona di provare la traversata del Pizzo Redorta.
Attorno al Lago di Coca si elevano le principali vette delle alpi Orobie, il Pizzo di Coca (3050), la punta di Scais (3038 m) ed il Pizzo Redorta (3038 m) i quali formano un vero e proprio anfiteatro di vette noto come la "Conca dei Giganti". La grande parete est del Redorta, una delle più alte ed impervie delle Alpi Orobie offre un campo d'azione con caratteristiche nettamente alpine, i regolari speroni rocciosi racchiudono numerosi canali e linee effimere di neve e ghiaccio che d'inverno donano alla parete tutto il suo splendore.
La salita per il Canalone TUA e la discesa in traversata per il Canalone Ovest che scende al Rif. Brunone e poi nella valle di Fiumenero, offre una traversata completa ed appagante, un giro ormai diventato classico non solo per i Bergamaschi, ma anche per molti "forestieri" come noi Emiliani. Le condizioni migliori qui si hanno di solito in primavera con i canali ben pieni di neve e ghiaccio, ma che necessitano però di un'attenta valutazione poichè la parete per la sua conformazione ed esposizione ad Est è molto sensibile alle condizioni meteo, con le scariche di sassi e la qualità della neve che possono minacciare la salita. Per contro in pieno inverno e con grandi nevicate le pareti della conca dei giganti sono una vera e propria macchina da valanghe. In questo inizio inverno avaro di neve la salita presenta i salti di roccia scoperti con difficoltà di misto, ma complici le giornate corte ed i raggi solari bassi permette una salita più sicura e con garanzia che la neve rimanga rigelata per tutta la giornata.
Attorno al Lago di Coca si elevano le principali vette delle alpi Orobie, il Pizzo di Coca (3050), la punta di Scais (3038 m) ed il Pizzo Redorta (3038 m) i quali formano un vero e proprio anfiteatro di vette noto come la "Conca dei Giganti". La grande parete est del Redorta, una delle più alte ed impervie delle Alpi Orobie offre un campo d'azione con caratteristiche nettamente alpine, i regolari speroni rocciosi racchiudono numerosi canali e linee effimere di neve e ghiaccio che d'inverno donano alla parete tutto il suo splendore.
La salita per il Canalone TUA e la discesa in traversata per il Canalone Ovest che scende al Rif. Brunone e poi nella valle di Fiumenero, offre una traversata completa ed appagante, un giro ormai diventato classico non solo per i Bergamaschi, ma anche per molti "forestieri" come noi Emiliani. Le condizioni migliori qui si hanno di solito in primavera con i canali ben pieni di neve e ghiaccio, ma che necessitano però di un'attenta valutazione poichè la parete per la sua conformazione ed esposizione ad Est è molto sensibile alle condizioni meteo, con le scariche di sassi e la qualità della neve che possono minacciare la salita. Per contro in pieno inverno e con grandi nevicate le pareti della conca dei giganti sono una vera e propria macchina da valanghe. In questo inizio inverno avaro di neve la salita presenta i salti di roccia scoperti con difficoltà di misto, ma complici le giornate corte ed i raggi solari bassi permette una salita più sicura e con garanzia che la neve rimanga rigelata per tutta la giornata.
Saliamo all'invernale del Rif. Coca durante il tramonto di martedi 27 dicembre lungo il ripido e noioso sentiero che si inerpica sopra il paese di Valbondione. All'ora dell'aperativo squilla il telefono di emergenza del soccorso alpino, riusciamo a rispondere seguendo le istruzioni del pannello e scoppiamo in una risata, quando ci chiedono una prenotazione per il cenone dell'ultimo dell'anno al Rif. Coca! Il mattino saliamo velocemente su ottima neve dura all'imbocco del canale. Dopo un primo largo pendio il canale si stringe e si incassa tra le alti pareti, la neve si alterna a tratti di ghiaccio e la progressione è piacevole e divertente. Le folate di vento in quota creano turbini e vortici di neve polverosa che scendono dalle pareti laterali mentre nei due salti di roccia più ripidi cadono delle vere e proprie slavine di spindrift. Sarà un gioco di sincronizzazione nel cogliere l'attimo giusto per superare questi tratti. Barba, complice la dormita di quasi 10 ore della notte, è in gran forma quest'oggi e sgattaiola fulmineo tra uno spindrift e l'altro. Il secondo salto presenta un passo di misto (circa 2 m,) a 90° dove bisogna pensarci un attimo come superarlo. L'uscita al sole alla boccheta di Scais è splendida. Da qui in breve risaliamo alla panoramicissima croce di vetta del Redorta dove le Alpi ci abbracciano. Ci caliamo ora nel versante opposto e dopo un breve tratto di cresta imbocchiamo il canalone Ovest ottimamente innevato ed in breve siamo al sole del Rif. Brunone. Da qui parte una lunghissima discesa (2.5 ore) che terminerà al paese di Fiumenero, dove al primo tentativo di autostop un Jeep Renegade giallo fiammante ci riporta a Valbondione. Che giornata!
Nelle condizioni da noi trovate:
canale TUA: D, 90°, M3
canalone OVEST: PD, 45°
Qui la bella relazione dei redclimber nostri "cugini parmensi"
alba alla conca dei giganti
l'imbocco del canale
neve e ghiaccio praticamente perfetti!
scenografici spindrift nel canale
contrasti
il canale si stringe in bellissimo ambiente
il primo salto di misto
slavine di spindrift
Barba sgattaiola sul secondo salto di misto
fuori dal secondo passaggio chiave
il canale incassato
il Pizzo di Coca domina per gran parte della salita
verso l'uscita
la bocchetta di Scais
il Giampa in uscita
il canale visto dall'uscita
si parte per cresta verso la cima
la est del Redorta vista dalla cresta
verso l'alto
ormai in vista della cima
Pizzo Redorta 3038 m
Le Alpi ci abbracciano
si traversa verso il canalone Ovest, in fondo il Lago d'Iseo
si gira a destra
Il canalone Ovest, in rosso il Rif. Brunone
Il Diavolo di Tenda domina la discesa
al Rif. Brunone
la lunga discesa verso Fiumenero