La cresta Garnerone, sulle Alpi Apuane, è una superba e lunga dorsale rocciosa che divide il versante di Vinca da quello di Orto di Donna. E' un percorso alpinistico aereo ed a tratti esposto che attraverso vette e guglie rocciose conduce in vetta al M. Grondilice 1809 m. E' un'ottima meta per le stagioni di mezzo, un itinerario dove si trarrà grande soddisfazione e la sensazione di aver speso bene una giornata in montagna.
Il punto di accesso è il passo di foce Giovo raggiungibile comodamente partendo dal Rif. Donegani in Val Serenaia. L'accesso da Vinca è più lungo e risulta poi più problematico il ritorno. Una volta giunti al passo di Foce Giovo il filo di cresta è evidente, si attraversano subito le affilate guglie rocciose dei Denti di Giovo, quindi si scalano i Denti di Vinca con diversi tratti di divertente arrampicata sempre sul filo di cresta. Si prosegue con sali scendi continuo, si supera la famosa vetta del Gobbo per poi attaccare la cima Nord del Monte Grondilice. Questo è l'unico tratto dove si arrampica in parete e non in cresta e dove può risultare più problematico l'orientamento. Noi ci siamo mantenuti circa al centro sino a metà parete dove la pendenza aumenta e dove diventa verticale abbiamo piegato a destra per una sorta di cengia e quindi guadagnato la spalla superiore con una diagonale ascendente incontrando alcuni vecchi chiodi. La seconda parte del percorso è più discontinua, e con diversi tratti camminati si guadagna la vetta del M. Grondilice. Per il ritorno si seguono dapprima tracce di sentiero che conducono ad un intaglio roccioso, da qui per sentiero segnato si scende al sottostante Rif. Orto di Donna dove percorrendo la marmifera si torna al Rif. Donegani
L'itinerario è abbastanza impegnativo più per la lunghezza che non per la difficoltà. Noi abbiamo impiegato circa 7.5 ore per l'intera traversata, soste (poche) comprese. La roccia è complessivamente rotta ed in diversi tratti non affidabile, non mancano però tratti solidi di divertente arrampicata. Le difficoltà sono discontinue e si concentrano sulle prime torri e nei pressi della vetta del Garnerone Nord con diversi passaggi di III/III+. Va tenuto presente che sul percorso sono presenti solo occasionalmente alcuni vecchi chiodi a fessura e qualche cordino di sosta e calata di dubbia tenuta, ma molto utili per seguire il corretto percorso. Per percorrere la via in sicurezza è sufficiente qualche protezione veloce ed eventualmente qualche chiodo da roccia di emergenza. Noi abbiamo percorso la via in conserva protetta facendo alcuni tiri (4/5) sui tratti più ripidi con uno spezzone da 25 m.
Lungo tutto il percorso della cresta la visione è sempre a 360°: M. Pisanino, Pizzo d'Uccello, Cresta di Nattapiana e più in là il Golfo della Spezia e le spiagge della Versillia. Affiorano i ricordi e le emozioni, è bello aver vissuto queste cime, è la benzina che ci fa ogni volta rimettere in marcia. Il nostro sguardo prosegue la cavalcata Apuanica e si sofferma sulle affilate creste del M. Contrario e del M. Cavallo... un nuovo stimolante obbiettivo per quest'inverno.
di prima mattina Appennino bianco!
a Foce Giovo si inizia
sulle Torri di Giovo
e poi sulle Torri di Vinca
bellissime creste aeree
su e giù per gendarmi,...
il caratteristico gendarme del Gobbo
Cima Garnerone nord con la diagonale ascendente
sul traverso obliquo che sfrutta le debolezze della parete
bel diedrino
Nattapiana e diedro sud al Pizzo d'Uccello... ricordi
M. Pisanino e canale Sambuco... emozioni
M. Contrario e M. Cavallo... sogni
verso la vetta del Grondilice
in vetta al Grondilice
Il profilo della cresta Garnerone
Sembra proprio un bel giro!
RispondiEliminaVedere Marco con le scarpe ai piedi mi ha impressionato.