domenica 6 ottobre 2013

Bismantova, Gran Diedro Sud Est



Serviva un'infrasettimanale per un'avventura del genere, oltre che determinazione e la giusta ignoranza. Una via da tempo fra gli obiettivi, ma per un motivo o per l'altro finora mai percorsa da una cordata di lambruscari. Forse ad attrarci è la completa mancanza di informazioni recenti a riguardo, oppure le voci di incredibile friabilità delle rocce e la certezza dell'invasività dell'edera lungo il percorso.

Aperta nel '68 dalla cordata Zuffa-Viel-Montipò in arrampicata mista, il Gran Diedro Sud-Est, pur essendo una delle più facili vie della parete Est, è caduto in uno stato di abbandono che di certo non merita. È il grande diedro che delimita a destra il pilone giallo e sale sulla verticale del punto in cui il sentiero verso la ferrata passa sotto ad un masso; l'attacco è subito dopo l'uscita del buco e pochi metri prima della via Oppio.

La via, effettivamente, presenta tratti friabili e invasi dalla vegetazione, ma siamo certi che con adeguata pulizia possa tornare allo splendore: noi, nel poco tempo a disposizione, abbiamo solo iniziato i lavori, transennando il sentiero e buttando giù di tutto. Nel tiro invaso dall'edera ripuliti, in un'ora di lavoro, soltanto alcuni metri e riportata alla luce roccia abbastanza solida.
La chiodatura, seppur non proprio recente e talvolta da integrare, è abbastanza affidabile e composta da fix, chiodi a pressione nel tratto artificiale e piastrine alle soste.

L1: 40m. Salire una rampa sporca di muschio e inclinata verso sx (III) fino ad una zona gialla e ad un diedro strapiombante sulla sx (IV+), superato il quale si sosta tra i rovi sotto ad un grande strapiombo. Chiodatura da integrare.
L2: 35m. Aggirando sulla sx lo strapiombo seguire i vecchi chiodi a pressione in facile arrampicata artificiale per poi proseguire lungo la fessura in libera (IV+) fino ad una scomoda sosta all'inizio di un canale-camino.
L3: 30m. Dopo pochi metri dalla sosta inizia un vero e proprio viaggio arboreo tra macigni mobili trattenuti da terra ed edera (IV). Si sosta, finito il canale-camino, su di un ampio terrazzo.
L4: 15m. Dal terrazzo si segue un diedro sulla dx, relativamente libero dall'edera e con buona roccia (V-).





Meglio non passare di qua stamattina!


Nick apre le danze tra la foschia.

 Il diedro strapiombante di L1

 Sui chiodi a pressione del tiro in artificiale...


...e il prosieguo in libera.

 Nick in arrivo a S2.

L3
 
 prima...


 ...e dopo la pulizia

 ma tanto resta ancora da fare!

La terrazza di S3

  Il diedro finale da sotto...

...e da sopra.

 Lungo la via si respira Avventura e... tanta terra!