martedì 18 giugno 2013

Mont Blanc du Tacul: Parete Nord - Goulotte Chere'


 

Se si percorre a piedi o in funivia il ghiacciaio del Gigante che dal Rif. Torino sale all'Aguille du Midi, il versante est del M. Tacul è una presenza costante. E' un alternanza di contrafforti di grantito e couloir di ghiaccio che sfilano uno dopo l'altro sino ai dolci pendii del col du Midi,  porta di accesso per la vetta del Bianco. Da qui si ha il miglior colpo d'occhio sul versante glaciale del Tacul: un'affascinante quanto minacciosa cascata di seracchi. Il punto di transizione tra questi due mondi è il Triangle du Tacul, uno sperone roccioso che culmina sulle cornici di neve in prossimità della vetta.
Visto il caldo di questi giorni, ed ancora la molta neve presente, puntiamo in alto ed a Nord. Scelta che si rivelerà azzeccata! C'è chi si scorda a casa la giacca a vento, chi l'accendino per il fornellino, chi il tè per la colazione, poco male se non fosse che il colpevole è uno solo. Ma l'importante è che la goulotte Cherè è in ottime condizioni, a tutto il resto si rimedia. La continuazione della goulotte sugli speroni rocciosi che conducono  in vetta  completa magnificamente un'attraversata splendida che altrimenti risulterebbe sacrificata.  Questo percorso permette di raggiungere la cima del Tacul, e con la discesa dalla via normale si chiude un anello di grande soddisfazione dando un senso di compiutezza all'ascensione.
Piantiamo la tenda al col du Midi un vero e proprio campeggio d'alta quota, a cena siamo sorpresi da una buferotta improvvisa che ci ricorda dove siamo. La tensione c'è ... Alle 4.45 siamo gli unici del campeggio a partire. Il tempo oggi è splendido. Anche se per solo 24 ore i gesti, i pensieri ed i movimenti sono tremendamente distanti dalla routine quotidiana. Fare colazione nel sacco a pelo, scrostare la cerniera della tenda dal ghiaccio della notte e guardare i seracchi del Tacul risplendere sotto la luna in un silenzio irreale ti fanno sentire dannatamente vivo ma non so il perchè. Le prime 4 lunghezza  sono su ghiaccio ottimo, ben gradinato ma con due muri a 85°. Il capocordata spiccozza magnificamente a suo agio, i nuovi attrezzi fanno la differenza e saliamo tutto sommato senza troppi intoppi. Più delicato, anche se tecnicamente più facile, è la restante parte che conduce sui  pendii del Tacul, da percorrere spesso in conserva protetta. Una volta terminata la Goulotte, tenersi a  sinistra, noi siamo andati a destra ingannati da cordini di sosta. Con un'ultimo bellissimo passaggio di roccia ci  si trova improvvisamente sulle cornici di neve in prossimità della vetta.  Per un attimo abbiamo qualche secondo di esitazione e siamo tentati di deviare direttamente sulla normale tralasciando gli ultimi 100 m di roccette. Esitazione che dura non più di qualche secondo e dopo un ultimo sforzo di volontà siamo alla croce di vettà dei 4248 m del Mont Blanc du Tacul. Il circondario, anche se già noto, è superlativo, infondo ogni volta siamo qui per questo. La discesa per la normale è un delirio per via della neve sfondosa e rammollita dal caldo,  gli incombenti seracchi che ci penzolano sopra la testa ci mettono il turbo ed in un'ora siamo alla tenda. Campeggio finito. Ormai non c'è più nessuno, si levano le tende e schiacciati sotto il peso degli zaini arriviamo all'imbarco della funivia dell' Aiguille du Midi sfiniti.

Complessivamente impieghiamo circa 7.5 ore, salita impegnativa (TD-)

la salita attraverso il Triangle du tacul e discesa per la normale


il camping Col du Midi

buferotta all'ora di cena


 l'ingresso nella Cherè



 uscita dal primo muro a 85°

prime luci sui Cosmique

 2° muro



 si prosegue tra roccette, crestine e misto

 dalla normale ci osservano

 ultimo bellissimo passaggio

 una cordata ci segue

 le cornici sommitali
 le roccette di vetta


 4248 m....in vetta al Tacul
 Blanche, Bianco e Maudit
 
Jorasses e Rochefort

 in discesa
 la goulotte

 ....!!!....

 camping finito...