sabato 31 luglio 2010

PIZZO D'UCCELLO_Cresta di Nattapiana

L'ultima volta degli Alpinisti del Lambrusco era finita così

ODISSEA ALLA NATTAPIANA 07/12/2009

Allora era inverno, il freddo e la neve facevano da padroni, le giornate erano cortissime,...decidiamo di rivivere questi posti in piena estate per allontanare la visione distorta e malevola di queste cime meravigliove a picco sul mare. Senza neve la musica cambia, ed arriviamo in vetta senza particolari problemi. Poco sotto la cima del Pizzo d'uccello ritoviamo corde e cordini della tragedia sfiorata, ancora li al loro posto, dove le avevamo lasciate 8 mesi fa, scolorite dalle intemperie, con qualche ammaccatura...rievochiamo per un attimo quegli attimi di tensione, poi riprendiamo l'arrampicata verso la vicina vetta del Pizzo...


La cresta di Nattapiana che porta sulla vetta del Pizzo d'UccelloIl passo di Foce Giovo e la cresta Ghernarone al M. Grodilice

Uno dei tanti "su e giù" da percorrere lungo la cresta


In vetta al Pizzo

Il punto in cui sono rimasti bloccati due Alpinisti del Lambrusco


L'ancoraggio provvidenzialeCresta di Nattapiana domina la valle di Vinca

Foce giovo verso la valle di Vinca

Il monte Pisanino

Cresta di Nattapiana

Il monte sagro ed il mare

mercoledì 14 luglio 2010

ORTLES 3905 m_Hintergrat, traversata della cresta del Coston


Il monte Ortles con i suoi 3905 m è la vetta più alta del gruppo Ortles-Cevedale. L'Ortles è una montagna severa ed appare come un colosso di roccia sormontato da una calotta bianca strabordante in impressionanti seracchi. Paradossalmente quando lo si osserva da vicino come da Solda, località scelta come punto di partenza per molte vie di salita all'Ortles, la montagna appare ridimensionata, ma è soltanto un'ingannevole distorsione prospettica. Chi decide di salire l'Ortles è consapevole di cimentarsi su una grande montagna, affascinante e varia , quanto severa. L'itinerario scelto è quello della cresta Hintergrat o cresta del Coston e discesa per la via Normale sino al Rif. Payer. Queste due vie sono le più accessibili all'alpinista medio e permettono di realizzare una delle più belle traversate classiche delle Alpi.
Sabato mattina siamo in due a partire anche se in realtà 5 veterani Sassolesi conquistano la cima dell'Ortles con 24 ore di anticipo e ci danno ottimi aggiornamenti sulle condizioni del percorso. Quello del Coston è un vero Rifugio, lontano dalle rotte comuni e dal grande affollamento situato proprio sotto la parete Nord del Gran Zebrù in un severo ambiente di alta quota. All'ora di cena si scatena un temporale ed andiamo a letto con il cielo completamente coperto ed un tempo uggioso che non lascia presagire nulla di buono, inoltre fa come al solito un caldo boia. Alle 3.30 però il cielo è stellato....si parte...saremo circa 10 cordate destinazione Ortles per la cresta Hintergrat. La prima parte del percorso risale un ripido vallone di sfaciumi sino a quota 3450. Superato un pianoro di neve la scalata diventa divertente e varia, proseguiamo alternando tiri di corda su paretine rocciose di III° a traversi su roccia e tratti di neve, si supera il caratteritico salto roccioso del Signalkopf e si prosegue per cresta sino alla croce di vetta. La discesa è lunga ed altrettanto complicata. I passaggi su roccia per raggiungere il Payer richiedono concentrazione e l'utilizzo della corda in vari punti. Arriviamo al Payer alle 15.30 dopo 11,30 h di scalata ininterrotta. Ormai è fatta, ci concediamo una birra e ripartiamo... per arrivare a Solda mancano ancora 1200 m di discesa....bellissima gita!!

DISLIVELLO IN SALITA: 1300 m
DIFFICOLTA': AD, III/IV, neve a 40°
TEMPO DI SALITA: 5/6 ore
TEMPO DI DISCESA: 5/6 ore


Il Rifugio del Coston sotto all'ormai malconcia parete Nord del Gran Zebrù

Lungo la cresta Hintergrat

Il caratteristico gendarme roccioso dello Signalkopf (3725)

Tratti di roccia a 3800 m
Foto di vetta con smorfie di fatica


Cevedale, Gran Zebrù, Zebrù

Sulla vedretta alta dell'Ortles in discesa lungo la via Normale

tratti di roccia verso il Rif. payer


Il tratto finale della vertiginosa Parete Nord dell'Ortles

sabato 10 luglio 2010

La Val Montanaia ed il suo Campanile

La Val Montanaia è un piccolo angolo nel cuore delle Dolomiti d'oltre Piave, montagne che in un certo senso sono rimaste fuori dal tempo. Luoghi per chi ama la solitudine contemplativa, il lato selvaggio della scoperta, sia verticale che orizzontale, e la fatica. Aspre vallate si raggiungono solo con molte ore di marcia e la bella stagione aiuta queste cime a mostrare un aspetto più docile.
Così anche a noi è dato di avvicinarci. Ma forse non troppo.
Per il timore di rovinare l'opera d'arte o per il timore di non esserne all'altezza?




Il Campanile appare all'improvviso in tutta la sua maestosa eleganza. Impossibile dire quanto sia meraviglioso.



Il Bivacco Perugini nell'alta Val Montanaia: un posto da sogno!