sabato 28 maggio 2016

Apuane - Cresta degli angeli e via Maestri


Come previsto, ancora non ci siamo abituati ai numerosi e rocamboleschi tornanti che dalla pianura ci trascinano fino alle pendici dei monti di marmo toscani. Ma ancora una volta il pensiero è più veloce di qualunque mezzo di trasporto: già sta serpeggiando tra valli e creste alla ricerca di logiche ed eleganti vie di salita.
Per questa volta lasciamo a casa la voglia di affrontare vie difficili e ci concentriamo su due linee che da mesi ci stuzzicano la curiosità: la cresta degli angeli al Monte Pittone e la via Maestri alla Torre Francesca (Pizzo delle saette).
Attacchiamo la cresta alle 18 di sabato: dietro di noi il mare e la sicurezza di un lungo tramonto. La via è affascinante, per lunghi tratti erbosa e traballante. La linea di salita è logica, poche protezioni in loco e difficoltà sul III-IV con due tiri che arrivano al V. Arriviamo in cima che ormai è buio, ma al Sole si sostituisce la Luna piena, che ci illumina da ovest. Mangiamo e festeggiamo nei pressi del Rifugio Massa.
Raggiungiamo la Torre Francesca da Isola Santa, partendo la mattina seguente. Con un lungo avvicinamento di più di tre ore raggiungiamo l'attacco. Il Sole è alto e forte, ci scalda e siamo molto molto felici! La via, purtroppo, ha perso le caratteristiche alpinistiche dopo una inutile spittatura (comunque da non sottovalutare perché a tratti estremamente lunga) e l'arrampicata non è sempre piacevole come ci aspettavamo. Dalla vetta ci caliamo in corda doppia nel canale del serpente, interessantissimo itinerario invernale. Arrivati alla macchina, partiamo per affrontare le mille infide curve che ci separano da casa. Ma come al solito, per fortuna, il pensiero supera tutto e tutti e già si allieta posandosi sulle rocce e sui ghiacci del prossimo futuro. Au revoir, Apuane!


La famigerata "strega" contempla il golfo dei poeti, ignorandoci


Angel's ridge. First pitch. Paléo











La calata in doppia a 3/4 di via





 Sul "fratino"


La Torre Francesca, percorsa dall'evidente fessura/camino della via Maestri


Prati e sole


Maestri route. First pitch.



Paléo che difficilmente si addice alla catalogazione come S2




Lo spigolo (IV)


Calate nel canale del serpente


La temibile parete sud del Sumbra, 800 m di paléo pericolante...

sabato 14 maggio 2016

ZUCKERHUTL 3507 m: UNA COLAZIONE A PANE E ZUCCHERO

 

Dopo la salita alla Wildspitze di aprile, la nostra esplorazione del Tirolo continua con la valle dello Stubai (Stubaital). Lo Zuckerhutl, è la cima più alta di questo gruppo di montagne, conosciute come Alpi dello Stubai (Breonie occidentali) e comprese tra il Passo del Brennero ad Ovest e le Otztaler Alpen ad est. Sul lato Italiano lo Zuckerhutl è noto col nome di Pan di Zucchero, ed i ghiacciai che scendono su questo versante hanno dato origine alle note valli di Vipiteno: Val Ridanna, Val di Giovo e Val di Fleres. Mentre L'accesso al Pan di Zucchero dal versante italiano risulta lungo, faticoso, e tutto da guadagnare, sul lato austriaco gli impianti del comprensorio sciistico del Stubaier Gletscher permettono di evitare interamente il lungo avvicinamento rendendo possibile compiere questa bella salita, in giornata anche per noi della Pianura Padana. 
Con Paolo, fortissimo scialpinista del lambrusco, meditiamo un'idea apparentemente folle. Il tempo risicatissimo che abbiamo a disposizione, con un coprifuoco nel pomeriggio di domenica, ci impongono un bel timing della salita. Per rispettare i tempi dobbiam essere in vetta giusto all'ora di colazione!
Partiamo a notte fonda da Formigine e mentre risaliamo la parte bassa della Stubaital già ci appare il ghiacciaio del Sulzenauferner, bianchissimo, da cui spuntano il Pan di Zucchero e la Cima del Prete. Alle 7.10 siamo tra i primi al parcheggio ed un 'ovovia a due tronconi ed una seggiovia ci depositano al passo dello Jochdohle. La giornata è splendida, ed il solo panorama sul Tirolo vale già il viaggio. Ci abbassiamo nel vallone sottostante con un ripido traverso, poi risalendo dolcii penddi e valicando il Pfaffenjoch, siamo finalmente nel pianoro del ghiacciaio di Sulzenau. Siamo praticamente soli, ci precedono solo 3/4 scialpinisti che si disperderanno velocemente, e ci godiamo il silenzio del circondario che ci abbraccia. Davanti a noi la catena nord del Pan di Zuccero, separata dalla vicina Cima del Prete da un piccolo colle, poco dietro si eleva la bastionata rocciosa della Cima di Malavalle e Cima Libera. A nord, 2500 m sotto di noi, osserviamo con un punto di vista invertito rispetto a poche ore prima, la linea verde della Valle di Stubai che contrasta con il bianco della neve circostante.  Ad est si estende lo sconfinato gruppo delle Otztaler Alpen dove svettano le cime della  Wilspitze, Pallabianca ed il Gruppo del Similaun e Cime Nere. Cambiamo assetto, e con piccozza e ramponi saliamo il ripido  canale (tratti a 45°) sino alla imponente croce di vetta. Consumiamo la nostra colazione, mentre sul ghiacciaio spuntano decine e decine di scialpinisti. Tornati al colle, un rapido sguardo all'orologio non ci permette di fare altro, lasciamo l'ormai caotica cima del Pan di Zucchero e mentre tutti sono ancora impegnati in salita noi iniziamo la discesa. La neve in alto ed a nord tiene bene e riusciamo a fare anche qualche curva su powder. Al  sole invece fa davvero caldo e la neve smolla parecchio. Risaliti al Fernaujoch, si scende velocemente per le piste sino all'ultimo troncone dell'ovovia che ci riporta a Mutterberg. Sono le 14.00, e deliziati dalla nostra colazione ci rimettiamo in marcia verso casa. Una nuova valle visitata ed un'altra bella cima salita, ci stiamo prendendo gusto con queste cime Tirolesi e sicuramente torneremo per altre "appetibili" mete.

Vista sul Pan di Zucchero dall'alta valle di Stubai
www.bergfotos.com_www.almenrausch.at

In rosso la salita, in blu la seconda parte della discesa attraverso le piste

 la stazione dello Stubaier Gletscher in località Muttelberg

in rosso il primo tratto di salita visto dallo Jochdohle, in blu la variante seguita in discesa

 in cammino...
 ...verso il valico dello Pfaffenjoch, un balcone sulle Otztaler Alpen

Wildspitze e Weisskugel (Pallabianca)

contemplazione sul Sulzenauferner


Lo Zuckerhutl (Pan di Zucchero)

soli 

  Wilder Plaff (cima del Prete)


sul pendio finale




Paolo in modalità alpinista

Top!




In vetta allo Zuckerhutl 

in contemplazione

 Il Rif. Cima Libera ed il Rif. G.B. al Bicchiere


Cima di Malavalle

 contrasti sulla Stubaital

 qualcuno ci insegue

 in coda per il "pranzo" sul Pan di Zucchero....per noi è ora di scendere

dolce e...

...zuccheroso...

 powder!!

 di nuovo al colle


 ...spensieratezza...

 
arrivederci Tirol