mercoledì 20 giugno 2012

Tour Ronde_Parete Nord

 La Tour Ronde è una Bellissima cima nel cuore del Monte Bianco, ed un meraviglioso belvedere su gran parte del massiccio. Per qualche istante in vetta soffermiamo lo sguardo sullo spettacolo che ci circonda:  un brulichio di picchi, di guglie, di creste e di pareti che rievocano nella mente le parole di Gaston Rèbuffat sul Monte Bianco (Monte Bianco le 100 più belle ascensioni): ...straordinaria creazione della terra, magnifico alla vista, è un paradiso per gli scalatori, da nessun' altra parte la terra è stata di una tale generosità.."
Programmiamo di salire alla Tour Ronde per l'estetica parete Nord occupata da due pendii di neve collegati da un couloir. Sulla carta si tratta di una salita relativamente corta (400 m ) su pendio ripido, è un pò che la puntiamo e viste le buone condizioni che sembrano esserci decidiamo di tentare. Per anticipare le altre cordate e per goderci appieno l'ambiente bivacchiamo nella Cirque del Maudit proprio sotto la parete. Siamo soli, la tenda è un puntino che si perde sotto le cascate di seracchi e le creste di granito rosso del M. Maudit. Il Sabato pomeriggio, lo spendiamo in perlustrazione al Bivacco della Fourche, da dove parte la cresta Kuffner...chissà.. tracciamo il percorso ancora vergine ed una volta in cresta si staglia davanti a noi il versante della Brenva,castello di roccia e ghiaccio che assieme alla sorella Aiguille Blanches ne fanno una roccaforte di ineguagliabile bellezza.
Il mattino alle 5.00 siamo i primi ad attaccare la via, il primo pendio di neve lo percorriamo in conserva protetta su neve, poi una volta raggiunta la strettoia proseguiamo sino in vetta a tiri di corda alternando ghiaccio e neve. La pendenza è costante dai 50 ai 60°, la pressenza di ghiaccio può complicare di molto la salita. Attenzione anche ai passaggi finali su roccia. Scendiamo per la cresta sud-est, sino al ghiacciaio del Gigante e gattoniamo su enormi ponti di neve per riguadagnare la tenda e quindi il rif. Torino, dove arriviamo provati dalla fatica e surclassati dal sole. Come ogni grande gita, superati i pensieri che ti assalgono nel momento di maggior fatica e difficoltà, (del tipo: "ma che cavolo sto facendo") si viene catapultati in un mondo mistico di compiacimento reciproco tra te e la montagna: e' la magia dell'Alpinismo! Oggi abbiamo imparato che camminare e scalare in quasti spazi magici, e subirne il suo fascino ha il suo prezzo,  qualsiasi salita sul M. Bianco non è scontata, questo ormai lo abbiamo capito..

Difficoltà: D-
Tempo da noi impiegato (cordata da 3): 5 ore la salita, 2.5 ore dalla cima alla tenda, più altre due ore circa arrivare al rif. Torino

verso le nostre mete

  


la postazione nel Cirque del Maudit con il tracciato che porta al bivacco della Fourche

salendo al colle della Fourche, in rosso la tenda, sulla destra la Tour Ronde con il canale Gervasutti

 
Bivacco della Fourche 

  
l'ingresso nel couloir della parte mediana della parete  

  
dentro al couloir

              nella parte alta della parete

  
 arrivo in vetta come lo si sogna

  
              Il "Giro tondo" della vetta

  
 Il centro del mondo: Noire-Blanches-Brenva

  
la cresta sud-est di discesa

  
 prima e dopo 


venerdì 1 giugno 2012

Les Calanques: En Vau (parte 2)


Le Saphir con variante Sortie des Artistes
(4L: 4c, 3b, 5a, 5c; 100m; chiodatura ottima)

Panoramico itinerario in cresta sullo splendido golfo di En Vau, très patinèe! La via attacca proprio dietro una candela di 30 metri, in prossimità di un muretto di sassi cementati, alternando un tiro verticale ad un facile tratto appoggiato prima dell'ultimo muro fessurato dove corrono i due tiri finali, con diverse varianti possibili. Discesa per sentierino sulla sinistra.










Pilier droite de la Passerelle 
(5L: 4b, 5c, 4c, 6a, 6a; 120m; chiodatura a spit da integrare)

La via percorre senza indugi un bel pilastro a picco sul golfo di En Vau, di fronte alla cresta della via Saphir. La roccia solida offre la possibilità di integrare le protezioni dove serve e arrampicare sicuri. L'attacco si raggiunge salendo per un boschetto; solo il primo e il terzo tiro sono poco chiodati. Via molto bella, anche se abbastanza unta sulle maggiori difficoltà. Discesa consigliata in doppia sulla via di salita.