Una domenica di tribolazione sul Rondinaio, giornata che si aggiudica senza dubbio il primato di ravanata dell'anno, spinto dalla voglia di fare qualcosa di nuovo al di là dei soliti versanti.
I problemi iniziano dalla sveglia troppo rimandata; una lunghissima traccia tutta da battere dal Lago Santo a Foce Giovo su neve crostosa e abbondante nel bosco, tra erba e lastroni sopra. Di là sembra già primavera, ma qualche chiazza bianca rimane e la speranza è quella di trovarla ancora un po' indurita dal rigelo notturno. Ma il lungo avvicinamento mi fa arrivare al canale alle 9.30, con l'intero versante inondato dal sole, un caldo anomalo e le gambe già stanche. Capisco subito di non averci proprio azzeccato, ma ormai sono lì e la via di ritorno più breve passa comunque per la vetta. Con un caldo del genere sono ad arrancare su un canale esposto a Sud Est, una scarna e discontinua lingua di neve patocca, roba da matti!!
La chiave di questo lunghissimo canale è circa nel mezzo, un salto roccioso di circa 20 metri con pendenze fino a 70° e da affrontare su colata di ghiaccio. Oggi invece è tutto secco, una pietraia senza nulla di stabile; la poca neve non è spiccozzabile e non c'è nemmeno tanta erba.
Lasciati alle spalle questi pochi passaggi emozionanti, il canale procede con pendenze più moderate (45-55°) e neve sempre pessima fino a raggiungere la cresta Est a poche decine di metri dalla vetta.
Nel complesso una bella salita in un ambiente davvero solitario, ma da affrontare con tutt'altre condizioni.
Alle altre esposizioni la situazione purtroppo non migliora molto, fa caldo e i canali del versante del Lago Baccio sono tutti secchi. Non resta altro da fare che consolarsi da Tex davanti ad un piatto di tortelloni...
Nella foto sopra il versante SE del Rondinaio dalla Via della Foce. Da dx sono visibili la Via di Sinistra, la Via degli Allievi e la Via Segantini.
I problemi iniziano dalla sveglia troppo rimandata; una lunghissima traccia tutta da battere dal Lago Santo a Foce Giovo su neve crostosa e abbondante nel bosco, tra erba e lastroni sopra. Di là sembra già primavera, ma qualche chiazza bianca rimane e la speranza è quella di trovarla ancora un po' indurita dal rigelo notturno. Ma il lungo avvicinamento mi fa arrivare al canale alle 9.30, con l'intero versante inondato dal sole, un caldo anomalo e le gambe già stanche. Capisco subito di non averci proprio azzeccato, ma ormai sono lì e la via di ritorno più breve passa comunque per la vetta. Con un caldo del genere sono ad arrancare su un canale esposto a Sud Est, una scarna e discontinua lingua di neve patocca, roba da matti!!
La chiave di questo lunghissimo canale è circa nel mezzo, un salto roccioso di circa 20 metri con pendenze fino a 70° e da affrontare su colata di ghiaccio. Oggi invece è tutto secco, una pietraia senza nulla di stabile; la poca neve non è spiccozzabile e non c'è nemmeno tanta erba.
Lasciati alle spalle questi pochi passaggi emozionanti, il canale procede con pendenze più moderate (45-55°) e neve sempre pessima fino a raggiungere la cresta Est a poche decine di metri dalla vetta.
Nel complesso una bella salita in un ambiente davvero solitario, ma da affrontare con tutt'altre condizioni.
Alle altre esposizioni la situazione purtroppo non migliora molto, fa caldo e i canali del versante del Lago Baccio sono tutti secchi. Non resta altro da fare che consolarsi da Tex davanti ad un piatto di tortelloni...
Nella foto sopra il versante SE del Rondinaio dalla Via della Foce. Da dx sono visibili la Via di Sinistra, la Via degli Allievi e la Via Segantini.