mercoledì 14 marzo 2012

Rondinaio, via Segantini al versante SE


Una domenica di tribolazione sul Rondinaio, giornata che si aggiudica senza dubbio il primato di ravanata dell'anno, spinto dalla voglia di fare qualcosa di nuovo al di là dei soliti versanti.
I problemi iniziano dalla sveglia troppo rimandata; una lunghissima traccia tutta da battere dal Lago Santo a Foce Giovo su neve crostosa e abbondante nel bosco, tra erba e lastroni sopra. Di là sembra già primavera, ma qualche chiazza bianca rimane e la speranza è quella di trovarla ancora un po' indurita dal rigelo notturno. Ma il lungo avvicinamento mi fa arrivare al canale alle 9.30, con l'intero versante inondato dal sole, un caldo anomalo e le gambe già stanche. Capisco subito di non averci proprio azzeccato, ma ormai sono lì e la via di ritorno più breve passa comunque per la vetta. Con un caldo del genere sono ad arrancare su un canale esposto a Sud Est, una scarna e discontinua lingua di neve patocca, roba da matti!!
La chiave di questo lunghissimo canale è circa nel mezzo, un salto roccioso di circa 20 metri con pendenze fino a 70° e da affrontare su colata di ghiaccio. Oggi invece è tutto secco, una pietraia senza nulla di stabile; la poca neve non è spiccozzabile e non c'è nemmeno tanta erba.
Lasciati alle spalle questi pochi passaggi emozionanti, il canale procede con pendenze più moderate (45-55°) e neve sempre pessima fino a raggiungere la cresta Est a poche decine di metri dalla vetta.
Nel complesso una bella salita in un ambiente davvero solitario, ma da affrontare con tutt'altre condizioni.
Alle altre esposizioni la situazione purtroppo non migliora molto, fa caldo e i canali del versante del Lago Baccio sono tutti secchi. Non resta altro da fare che consolarsi da Tex davanti ad un piatto di tortelloni...

Nella foto sopra il versante SE del Rondinaio dalla Via della Foce. Da dx sono visibili la Via di Sinistra, la Via degli Allievi e la Via Segantini.


la parte bassa del canale

Il punto chiave della salita, oggi non proprio in ottime condizioni

la parte alta, con neve sempre peggiore

Alcuni scorci della spaventosa NE del rondinaio, dove corre la via Pesi

Se non viene altra neve la stagione appenninistica è finita...

martedì 13 marzo 2012

Cairngorm National Park, Scozia

Alcune immagini del nostro corrispondente Adam (reduce tra l'altro da una recente visita in Italia), durante un week end esplorativo nel Cairngorm National Park. Si tratta di una regione della Scozia tra le più fredde, dove il clima estremo ne ha causato uno scarso popolamento. La catena montuosa è poco più che un altopiano dove si trovano ben cinque delle sei montagne più alte della Scozia. Nonostante la fama di luogo gelido e abbondantemente nevoso, quest' anno le precipitazioni sono state molto scarse anche in quelle zone. Il gruppo ha raggiunto la cima del monte Cairn Gorm, che con i suoi ben 1245 m è la sesta montagna più alta del Regno Unito. Ma ricordiamoci che in Scozia non sono le dimensioni che contano....


After having been skiing in many places around Europe, but never in Scotland, we decided that we must give it a go, so we planned to head to Aviemore, in the Cairngorm National Park. We booked the trip about 2 weeks before, and at that time the snow was looking good, so planned to go skiing for the weekend.

Scotland is not hugely known for it's downhill skiing due to the small number of lifts, with many of them being very old and slow; instead it is known for its great wilderness, and seemingly endless rolling hillsides – perfect for cross country skiing.

The week before leaving for Scotland I had bought a pair of cross country skis in anticipation for the trip. However, what I didn't anticipate was the change in weather – unfortunately (for us) the weather warmed to around 10-15°C in the week before which melted all but a few small patches of snow!

So, skiing was a no-go, but we still headed to Scotland on the Friday afternoon. Instead of skiing, we decided to walk on both the Sunday and Saturday. Our planned route for the Saturday was to walk to the top of Cairn Gorm – at 1245m it is the 6th highest mountain in the UK – but very small elsewhere in Europe! Nearing the top of the mountain, the speed of the wind began to increase, and on reaching the top is was very difficult to even stand up! We cowered behind a weather station to eat lunch and then continued down the mountain. On getting back to the accommodation, we checked the data reading from the station online – the wind speed when we were on top was 55 mph (88km/h), gusting up to 70 mph (113 kp/h)!

We covered about 10 miles on the Saturday, and a further 10-12 miles on the Sunday. Unfortunately at altitude there was a lot of cloud so couldn't get any pictures high up, but as you can see from the pictures I managed to take, it is very beautiful countryside, especially for the time of year (I'm sure in summer it would look even better).

So, just a little report from Scotland this time, but I hope that next year there will be plenty of snow and I can give a more in depth report!

Maybe next winter we will also be joined by the Lambrusco alpinists?!






Looking down onto the Loch


On the Highlands




Sheltering from the wind



sabato 10 marzo 2012

Rifugio Duca degli Abruzzi ski



Alcuni scatti da una pellata tardo pomeridiana accompagnati dal vento e da una luce davvero straordinaria.

Photo courtesy by Giovanni Danieli





Il vallone del Corno alle Scale



Monte Spigolino



 Lago Scaffaiolo in veste glaciale 







Il Rifugio Duca degli Abruzzi perso nel vento







mercoledì 7 marzo 2012

Monte Belvedere, canale Botre



Risale ad ormai due settimane fa quella che ricorderemo non tanto come una bella salita ma piuttosto come una delle più grandi ravanate di sempre. Siamo sempre in zona Abetone, questa volta per salire il facile canale Botre al Monte Belvedere, anticima del Libro Aperto. Un canale che è sempre stato lì sotto agli occhi e che prima o poi dovevamo pur salire.
C'è un caldo terribile e l'intero versante Sud Ovest è spoglio, solcato in mezzo dalla riga nevosa del canale. Fatichiamo troppo per raggiungere la base, girovagando per tre ore nel bosco fitto e ripido con neve schifosa e bagnata. Raggiunto il canale la situazione migliora e, salendo, la neve diventa presto portante. Una lunghissima striscia di neve dura, sempre più esile fin quasi in vetta, immersa in un paesaggio che non sembra proprio invernale, con pendenze crescenti fino a 45° o poco più in uscita.
Dalla vetta pelata al bosco con neve faticosa, da tracciare fino alla macchina, concludiamo in bellezza questa ravanata DOC.

La prima parte del lunghissimo canale

Uscita sull'erba in un clima primaverile

giovedì 1 marzo 2012

M. Prado, Parete Est

Quest'inverno dai mille volti è davvero imprevedibile, noi proviamo a rincorrerlo, e domenica risaliamo di buon mattino la valle del Dolo. All'orizzonte il M. Prado, insieme al suo sperone, meglio conosciuto come Sassofratto, sono la nostra meta. Il rigelo notturno sui versanti nord ha fatto il suo dovere, e risaliamo abbastanza velocemente al Vallone dei Porci, splendida conca glaciale dalla quale si innalzano le due moli rocciose del M. Prado e del Sassofratto.
Tra i numerosi canali che solcano il versante est del Prado, saliamo la via della Clessidra al centro parete, con variante finale detta Clessidra Alpinistica, che si impenna sino a 60° su ottima neve ghiacciata (AD). Il secondo canale baciato dal sole (Pigreco, AD-) alterna tratti di neve sfondosa a tratti dove si spiccozza sull'erba, ma il divertimento e l'Avventura appenninica sono comunque assicurati. Ci spostiamo poi sul versante Nord del sassofratto dove saliamo il Canalone Nord (PD+).
Riguadagnamo il Vallone dei Porci per uno scivolo ghiacciato dove facciamo uno strano incontro con un cane stravolto dalla fatica... i padroni lo riporteranno a valle nello zaino. Noi invece zampettiamo verso valle pienamente soddisfatti della nostre "inutili" conquiste di giornata... ma oggi, pienamente soddisfatto per il suo nuovo giocattolo, è un misterioso personaggio che si aggira nella borgata di Case Civago con il vizio di immortalare con scatti d'autore l'alta valle del Dolo... non poteva capitare in mani migliori la reflex di Barba, che passerà il resto della sua esistenza ad immortalare i boschi dell'Abetina Reale, con impresse sulla memoria digitale, in modo indelebile, i contrafforti rocciosi della Valle dei Porci...

AGGIORNAMENTO DI CINQUE GIORNI DOPO
è venuta a meno la promessa, e la reflex del Barba si è ribellata al nuovo padrone! è stata obbligata a fotografare la movida nei locali notturni di Fontanaluccia ed è quindi scappata rifugiandosi a luoghi a lei più consoni quali lo spigolo del Dolo... lì, assicurata ad una lama rocciosa attende il suo vecchio padrone, con la promessa di entrambi di rimanere stavolta, insieme per sempre...!

Due scorci della parete Est del Prado con le vie salite

Lungo la Via della Clessidra. A dx continua il canale principale, a sx la strettoia dove inizia la variante Alpinistica

Progressione in un ottimo budello ghiacciato fino all'uscita

Sulla cima spelacchiata del Prado

Il canale Pigreco, in alto secchissimo

Il versante Nord del Sassofratto che stiamo per attaccare

Su per il Canalone Nord...

...e giù per il Canale di destra, sempre su neve dura e divertente

poveretto...